LECCE – Marco Calderoni, ex giocatore del Lecce ed ora militante nelle fila del Nardò, ha rilasciato un’intervista alle colonne de la Gazzetta del Mezzogiorno, in cui ha detto la sua sulla formazione che la società giallorossa sta formando in vista della nuova stagione, che potrebbe essere quella della storica e fin’ora mai raggiunta terza salvezza consecutiva. Il laterale sinistro ha speso parole di elogio nei confronti del club di via Costadura, una realtà tosta e quadrata che cresce nel segno della sostenibilità economica.

Questo quanto detto da Calderoni, che ha analizzato anche le ultime amichevoli internazionali giocate dal Lecce in Austria e poi sottolineato l’importanza di Pantaleo Corvino nel progetto salentino: “Da quanto si è visto nelle amichevoli precampionato, soprattutto quelle con Werder Brema e Galatasaray, sta nascendo un buon Lecce, una formazione tosta e quadrata che lotterà strenuamente per cercare di meritare la terza salvezza consecutiva in Serie A. La società ha scelto di operare seguendo una politica ben precisa, che è quella di spendere solo quanto permette il bilancio, che deve restare in equilibrio, il tutto provando a salvarsi, cosa non affatto semplice. L’uomo-chiave è il responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino, che conosce il mercato mondiale come pochi, sa pescare nei campionati meno reclamizzati, individuando calciatori che poi si rivelano funzionali al progetto. La scorsa estate, dopo la cessione di Hjulmand, ha portato in Salento Ramadani, che ha fatto bene. Ora dovrà sostituire Pongracic, toccherà a Falcone, Baschirotto e Gallo fungere da punti di riferimento per i nuovi, mentre  il valore di Dorgu e Krstovic può lievitare in giallorosso. Gotti? Non lo conosco personalmente, ma quando è subentrato a D’Aversa nella scorsa annata ha avuto immediatamente un impatto positivo, aiutato enormemente dal fatto che sono arrivato subito i risultati sperati. Il suo modo di fare mi piace molto, mi è capitato di incontrarlo in centro a Lecce, cosa che dimostra che gli piace anche vivere la città, conoscere la gente che, tra l’altro, l’ha accolto benissimo. Dall’esterno, dà l’impressione di avere un carattere tranquillo ed equilibrato, ma anche fermo, il che può aiutare i calciatori“.

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