LECCE – Gabriel Strefezza è tornato a parlare dell’addio al Lecce, intervistato ai microfoni di SportItalia, ripercorrendo le tappe più recenti che hanno portato alla separazione fra l’esterno destro ed il club salentino. Ora, per l’attaccante brasiliano, c’è l’ambizioso Como ed una salvezza da conquistare nella prossima stagione, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere la doppia cifra di reti segnare e dunque superare gli 8 gol segnati nella prima stagione in Serie A con la maglia giallorossa.

Strefezza si è espresso così in merito alla cessione ai lariani arrivata nella passata sessione invernale di calciomercato: “Mi sono sempre trovato bene a Lecce e non potrò mai dire nulla di negativo sulla società e sui tifosi. Dal mio arrivo ho fatto due anni bellissimi, ma era arrivato il momento di cambiare. Non c’era più il feeling iniziale, ho infatti parlato con il Presidente e la dirigenza per provare a cercare una soluzione che potesse andare bene a entrambe le parti. Ho chiarito tutto, anche con i compagni. C’era un problema tattico? Di sicuro ha inciso anche quello, perché ho sempre giocato a destra e il mio rendimento non era più lo stesso dell’anno prima, ma può capitare, ci possono essere alti e bassi. Avevo bisogno di cambiare aria per ritrovare fiducia, come è successo a Como“.

Il giocatore classe 1997 ha poi parlato del trasferimento in Lombardia e delle sue ambizioni per la nuova stagione: “Abbiamo iniziato a parlare, ho sentito compagni che già conoscevo che mi hanno parlato molto bene della società. Mi hanno chiamato entrambi i mister, ho subito sentito la loro fiducia e ho dato massima disponibilità. Avevo bisogno di sentire la fiducia non tanto della società, ma dello staff e del mister. Quando mi ha chiamato il Como non non ho pensato al fatto che fosse un passo indietro. Volevo dare tutto, io sono arrivato con la mentalità giusta per aiutare la squadra e ho preso la decisione giusta, volevo dimostrare il mio valore e così è stato. Sapevo che avrei trovato una società importante che ambiva alla Serie A. Quest’anno voglio arrivare in doppia cifra e sicuro superare gli otto gol che ho fatto a Lecce, è il primo obiettivo a livello personale. Qui a Como volevo continuità e l’ho trovata, sono felice di esserci riuscito ed aver dimostrato il mio valore. La chiamata di Fabregas? Se ti chiama uno come lui non puoi dire di no, anche se non è stato facile lasciare Lecce, due anni e mezzo non sono pochi, abbiamo fatto un grande percorso insieme, però era arrivato il momento giusto“.

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