LECCE – Giornate intense per il D.T. del Lecce Pantaleo Corvino, che ha rilasciato una lunga intervista alle colonne de il Corriere dello Sport in cui ha toccato tantissime tematiche, dalla questione Primavera legata alle dichiarazioni di Gabriele Gravina successive a Svizzera-Italia, il crollo azzurro ad Euro2024, per poi parlare delle politiche federali della FIGC, andando a difendere il modello giallorosso, che predilige l’acquisto di giovani giocatori stranieri.

Corvino ha voluto iniziare esprimendosi così sulla questione valorizzzazione giovani: “In tutte le trasmissioni mettono in evidenza il risultato della nostra Primavera con gli undici stranieri come se noi fossimo il male assoluto e l’origine del fallimento della Nazionale. Ma stiamo scherzando? Io sarei l’untore? Questa demonizzazione del Lecce è un insulto all’intelligenza, non sono io l’untore ed il nostro è un modello che andrebbe seguito. L’Italia è diventata campione del mondo nel 2006, quando vigeva la stessa legge sugli stranieri e le politiche federali non erano per nulla diverse. Perché non dire ‘ho sbagliato, abbiamo sbagliato’, ma chi vogliamo prendere in giro? Che lascino in pace il Lecce e chi lavora bene, negli ultimi 30 anni siamo l’unica società del centro-sud ad aver portato con italiani e stranieri tre titoli nazionali“.

Il dirigente salentino ha poi incalzato per ricordare che le grandi squadre fanno la voce grossa con quelle più piccole in sede di mercato, affermando: “I grandi club vengono qui e fanno razzia, l’aridità del nostro calcio non è derivante dalle politiche del Lecce, ma da quelle della Federcalcio e della Lega, dei club. Deriva dalla mancanza di strutture, campi, centri di addestramento e poi dall’impreparazione degli allenatori del settore giovanile. Manca pure la volontà della Federcalcio di imporre percentuali dei ricavi da destinare alla formazione giovanile. Avrei voluto che l’allenatore ed i responsabili federali si fossero esposti per ammettere di aver sbagliato e non inseguire dei colpevoli esterni. Basta con la litania degli stranieri che portano via il posto agli italiani, i giovani italiani bravi ci sono e vincono Europei e Mondiali di categoria. Perché a Lecce compro stranieri? Non voglio giocare con gli scarti delle grandi squadre“.

Nella lunghissima intervista, Corvino ha poi detto la sua sull’Europeo disputato dall’Italia di Luciano Spalletti: “Spalletti ha parlato di mancanza d’intensità, ma l’intensità alla squadra chi la deve fare? Conte sei anni fa aveva anche gente che giocava al contrario, eppure ci mostrò qualcosa di diverso. Io, a differenza di altri, non voglio andare a colpevolizzare nessuno, perché non mi interessa e non porta a nulla di buono. Nella vita e nel calcio chi sbaglia, però, non deve scaricare la responsabilità sugli altri, ma assumersi la paternità dell’errore ed eventualmente chiedere scusa. In Germania, Spalletti non ha fatto lo Spalletti per come lo conosciamo e lo stimiamo, ma può succedere, ci mancherebbe, ha avuto solo nove mesi per entrare nel suo ruolo. Il punto è che si dimenticano troppe cose, ad esempio il Lecce in Serie A ha tre giocatori titolari che provengono dalla Primavera. Inoltre Falcone, Baschirotto, Piccoli, Gallo e Sansone sono tutti italiani. Il Lecce non può permettersi italiani per i costi eccessivi, dunque devo difendere il nostro territorio, il nostro lavoro e la nostra società“. L’ex dirigente di Bologna e Fiorentina ha poi continuato: “Corvino non è il problema, anzi, io mi considero la soluzione. Quando ero a Casarano tirai fuori Miccoli, a Lecce Pellé ed a Firenze Chiesa. Il Casarano si è laureato campione d’Italia Berretti, il Lecce con sette titoli, la Fiorentina con cinque. Certo, poi si può aggiungere Vlahovic, Ledesma, Vucinic. Sono in questo mondo da 50 anni, con 700 partite in A, forse qualcosa avrò capito e se il meccanismo non funziona, allora è utile guardarsi dentro e non attorno. Io sono partito dalla Terza Categoria e sono arrivato alla Champions per quattro edizioni, ho dovuto vincere tutti i campionati ed ora mi sento dare dell’untore. Non devono venirmi a rompere i cogl… conosco la base, ho fatto il responsabile del settore giovanile, il supervisore. Quanti colleghi possono dire di avere lo stesso percorso? In FIGC si nominano le commissioni, secondo te chiamano Corvino? Si affidano a gente senza esperienza. Sono stanco di queste accuse, i responsabili federali si dovrebbero esporre ammettendo gli errori“.

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