LECCE – Nel giorno successivo alla débâcle subita dall’Italia di Luciano Spalletti per mano dellla Svizzera, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha voluto confermare la sua carica in risposta a chi stava invocando delle improbabili dimissioni ed anzi, rilanciare il progetto scelto circa un anno fa, aprendo una parentesi riguardante la valorizzazione dei giovani, menzionando in maniera velata realtà come quelle del Lecce Primavera che, nella stagione 2022/2023, si è meritatamente laureato campione d’Italia con una rosa composta da soli stranieri.

Il numero uno della Federazione Italiana Giuoco Calcio ha infatti affermato: “L’utilizzo dei giovani italiani è un fatto culturale, oltre il 60% dei calciatori che giocano in Italia sono stranieri. Noi stiamo resistendo strenuamente alla possibilità di liberalizzare l’utilizzo degli extracomunitari, non c’è l’atteggiamento culturale per capire che coltivare e investire sui vivai è una strada giusta per far crescere il sistema. Al nostro interno ci sono forti resistenze e con le nostre norme non ho la possibilità di modificare questi aspetti, salvo lo strumento della persuasione. Tra me e la politica non c’è alcun contrasto, ma c’è un confronto dialettico normale come si vive in altri Paesi. Il meccanismo si inceppa nella mancanza di valorizzazione dei giovani, che hanno zero presenze con i club. Abbiamo valorizzato seconde squadre, alcune squadre Primavera hanno in rosa il 100% di stranieri mentre in tutta Europa si cerca di ridurre l’età. La nostra Primavera ha aumentato di un anno il limite d’età. Purtroppo, la ricerca continua del risultato sportivo a tutti i costi ed in breve tempo non permette di avere pazienza sulla valorizzazione di questi ragazzi. Avete visto l’Under-17 come ha vinto l’Europeo contro il Portogallo, questo fa dunque capire che ci sono dei ragazzi straordinari, che però a volte non giocano nemmeno in Primavera. La federazione perché non può incidere su questo? Poi, le responsabilità sono nostre“.

In giornata è poi arrivato un duro comunicato diramato dalla Lega Serie B, per rispondere alle parole di Gravina sul fronte tesseramento extracomunitari: “In relazione alle dichiarazioni del presidente Gabriele Gravina, la Lega B chiarisce che la richiesta di tesseramento di un extracomunitario direttamente dall’estero è parte di un progetto tecnico complessivo che prevede tra l’altro, rispetto al passato, un contingentamento effettivo del numero di stranieri militanti nel Campionato di Serie BKT. Ciò contrariamente a quanto affermato dal presidente Gravina e perfettamente in linea con le politiche in atto dalla Lega B di valorizzazione dei giovani convocabili nelle nazionali italiane che consente, alle società che ne utilizzano di più, di ottenere nuove e maggiori risorse economiche. Inoltre, risulta evidente come non è certo la Lega B ad aver ridotto le soste di campionato da tre a due per la Nazionale“.

Si respira dunque un’aria molto pesante attorno al mondo del calcio nostrano in cui, però, non si è registrato nessuno scossone a ridosso di un’altra pesantissima sconfitta subita in campo internazionale. Nel frattempo, per gli azzurri ci sarà da costruire la qualificazione a dei Mondiali che, nel 2026, mancheranno in Italia da ben 12 anni.

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