I giovani sono sempre più attratti dall’azzardo. Questo è evidenziato dai dati resi noti duranze la Conferenza Unificata sul gioco d’azzardo. Il documento presentato in occasione della riunione tra Regioni e Province Autonome ha mostrato come il 57% degli studenti tra i 15 e i 19 anni, (pari a quasi 1.500.000 ragazzi) dichiara di aver giocato d’azzardo nella propria vita e il 51% (1.300.000 ragazzi) di averlo fatto nel corso dell’anno. Altro aspetto che va sottolineato è che i giovani preferiscano giocare online, come ha dichiarato l’8,1% degli intervistati (circa 200.000 studenti). I giochi che attraggono di più sono totocalcio, totogol e scommesse sportive (47%).

Analizzando solo il settore delle scommesse, nel 2022 la raccolta complessiva in Italia è stata pari a 18,7 miliardi di euro, di cui 13,1 miliardi giocati sul calcio. Tuttavia, le scommesse relative alla serie A rappresentano solo il 13% del totale. Si tratta di una diminuzione di quattro punti percentuali rispetto al 2021, quando il dato era pari al 17,1%. Questa disaffezione non è però un fatto recente. Il dato percentuale è in diminuzione di quasi sette punti anche rispetto al 2015. La cosa che deve far riflettere è che le scommesse sul massimo campionato italiano sono state superate, oltre che da scommesse sul calcio estero (16%), anche dal tennis (15%).

Il distacco tra il campionato di serie A e gli altri tornei si vede anche nella indagine condotta da Football Benchmark che ha analizzato i ricavi operativi delle otto squadre campioni della stagione 2022/2023 dei campionati di Inghilterra, Italia, Germania, Francia, Spagna, Turchia, Olanda e Portogallo. Il Napoli, si è piazzato appena al quinto posto con 275,1 milioni. Il distacco da Manchester City (826 milioni), Psg (801,7 milioni), Barcellona (800,4 milioni) e Bayern Monaco (707,1 milioni) è abissale. Più in generale, nessun club italiano risulta nella Top 10 per club per quanto riguarda il valore finanziario.

Proprio per aumentare i guadagni la FIGC chiede da tempo la possibilità di accedere ad una percentuale legata al monte totale delle scommesse sul calcio. Questa battaglia si combatte dai tempi del Covid, quando La richiesta della FIGC era quella di ricevere una quota pari all’1% di quanto scommesso in Italia sul calcio. La richiesta parte da una risoluzione dell’UE che riconosce il diritto d’autore e che è stata già adottata da Francia e Portogallo. Va detto che, a parte i casi sopracitati, nessun altro campionato ha deciso di sfruttare tale risoluzione. Contro questa richiesta si scagliano le stesse aziende dell’azzardo che già devono pagare diverse imposte per poter operare e vedrebbero come fumo negli occhi un ulteriore prelievo sul totale del monte scommesse. Il dibattito rimane comunque aperto, ma gli ostacoli da superare a riguardo sono parecchi.

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