LECCE (di Giovanni De Leonardis) – Allo stadio “Dall’Ara si sfidano Bologna e Lecce, con i padroni di casa intenzionati a migliorare la posizione nei quartieri alti della classifica ed i giallorossi in cerca di conferme dopo il successo contro la Fiorentina. Thiago Motta, allenatore rossoblù, deve rinunciare a Aebischer squalificato; il suo collega D’Aversa deve fare a meno di Gendrey (appiedato dal giudice sportivo, gioca Venuti al suo posto), ma ritrova Ramadani in cabina di regia.

Inizio in salita per il Lecce; al 4° minuto Saelemaekers calcia dalla distanza e Falcone devia sulla traversa. Dal conseguente corner, calciato da Orsolini, Zirkzee tira da posizione defilata, Falcone respinge sui piedi di Beukema che da due passi sigla l’1-0. Il Lecce accusa il colpo, il Bologna domina per ritmo, palleggio e circolazione di palla, andando più volte al tiro ma con mira approssimativa. I giallorossi provano ad alzare il baricentro e Skorupski deve intervenire due volte in due minuti, prima al 19° su colpo di testa di Kaba servito in area da Gallo e un minuto dopo su tiro dalla distanza di Krstovic. Di tutta la partita questa è la fase migliore del Lecce, che al 22° si divora il colpo del pareggio: Freuler sbaglia il retropassaggio al proprio portiere e regala palla a Krstovic, ma il montenegrino a tu per tu con Skorupski da breve distanza riesce a tirare fuori. La partita del Lecce finisce qui, non ci saranno più occasioni da gol.

Come spesso accade nel calcio, a gol sbagliato corrisponde un gol subìto. Al 25° Orsolini riceve palla in area, va all’uno contro uno con Gallo e calcia col piede destro (il più debole) facendo passare il pallone tra le gambe di Falcone. 2-0! Il Bologna potrebbe incrementare il vantaggio dopo un paio di minuti quando Zirkzee parte palla al piede e tira dalla distanza di poco a lato.

Al 37° Banda deve lasciare il terreno di gioco per problemi muscolari, al suo posto l’ex Sansone accolto in campo dagli applausi dei suoi vecchi tifosi. In chiusura di tempo Calafiori va vicino al gol con un tiro di poco fuori sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Squadre quindi al riposo sul risultato di 2-0, coerente con quanto visto in campo.

Mister D’Aversa lascia negli spogliatoi Gallo e Kaba per Dorgu e Blin. Come nella precedente frazione di gioco, il Lecce subisce gol in avvio di tempo. Al 49° Calafiori si invola sulla corsia sinistra, mette un pallone rasoterra in area, velo di Fabbian che libera il già abbastanza libero Orsolini. Questa volta è il sinistro che trafigge Falcone sul “sette” del secondo palo: 3-0! Si tratta della seconda doppietta in Serie A per l’esterno del Bologna dopo quella del 2019 sempre ai danni del Lecce.

D’Aversa allora cambia il centravanti inserendo Piccoli per Krstovic, quando forse il passivo poteva consigliare di farli giocare insieme. Il triplice vantaggio comunque mette la partita in naftalina. Il Bologna entra in modalità “risparmio energetico”, pensando a mercoledì prossimo quando tornerà in campo per recuperare la partita contro la Fiorentina non disputata in occasione della Supercoppa. In tal senso, infatti, vanno interpretate le sostituzioni operate da Thiago Motta al quarto d’ora del secondo tempo: Posch, Orsolini ed un contrariatissimo Zirkzee lasciano il campo per De Silvestri, Ndoye ed Odgaard. Poco dopo anche El Azzouzi sostituisce Freuler. In campo non avviene nulla degno di nota, con il Bologna che si limita a controllare l’inconcludente possesso palla del Lecce.

Ad un quarto d’ora dal 90° Rafia prende il posto di Oudin e tra i felsinei Moro quello di un applauditissimo Ferguson. Dopo 4 minuti l’infortunato Calafiori deve lasciare il terreno di gioco. Thiago Motta ha esaurito i cambi e quindi padroni di casa in dieci. Poco male, perchè dopo un minuto il Bologna cala il poker: Baschirotto, all’altezza del centrocampo, litiga con il pallone, ne approfitta Odgaard che ruba palla, percorre una quarantina di metri e quando giunge dalle parti di Falcone lo supera con un preciso tiro angolato. Non accade più nulla, e dopo 3 inutili minuti di recupero concessi dall’arbitro Manganiello di Pinerolo (non impeccabile la sua direzione) la partita termina tra il giusto tripudio dei rossoblù che ora toccano la “zona Champions“.

Il 4-0 che resta sul groppone dei giallorossi fa da contraltare alla vittoria di una settimana fa contro la Fiorentina. Il Lecce quest’oggi si è reso pericoloso solo in tre occasioni concentrate in 3 minuti intorno alla metà del primo tempo. Poi il nulla per tutta la partita. Chi la scorsa settimana è stato vittima di facili entusiasmi ora dovrebbe riflettere su questa sconcertante performance, il delirio da esaltazione non giova a nessuno. Si ripartirà venerdì prossimo da Torino sponda granata con 24 punti in 24 partite, una media salvezza che sarà difficile mantenere se si continueranno a produrre simili prestazioni. Ma del resto, se non si è mai vinto in trasferta, un motivo ci sarà…

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