LECCE (di Giovanni De Leonardis) – Genoa e Lecce si affrontano nel “lunch match” della 22ª giornata di campionato. I liguri sono in serie positiva da sei turni, mentre i giallorossi provengono da due sconfitte e l’ultima vittoria è solo un ricordo prenatalizio. L’allenatore del Genoa, Gilardino, deve fare i conti con numerose assenze, mentre il suo collega D’Aversa non convoca Strefezza, oramai ad un passo dal Como, ma ritrova due reduci dalla Coppa d’Africa, Banda e Rafia, che si accomodano in panchina. Così Oudin va sulla linea di centrocampo, Sansone a sinistra, Almqvist a destra e Krstovic al centro formano il tridente d’attacco.
Il Lecce parte bene, solito pressing alto e si gioca nella metà campo avversaria. Il primo squillo però è del Genoa con Retegui che impegna Falcone in tuffo. Al 17° episodio clou della partita: Krstovic serve Almqvist che entra in area dal lato destro, supera in dribbling Vasquez che lo atterra. Rigore ineccepibile, dal dischetto Krstovic calcia forte ma senza angolo, Martinez respinge e si resta sullo 0-0. Al 21° da calcio d’angolo Bani di testa manda di poco alto sulla traversa. Si tratta dell’ultimo acuto del Genoa nel primo tempo perché da lì all’intervallo solo dominio del Lecce.
Ci prova prima Gendrey con un tiro di poco alto, poi al 31°, lo stesso francese serve Krstovic il cui tiro, deviato da Vasquez, si insacca in rete per lo 0-1. Il montenegrino, che non trovava il gol da ben tredici partite, riscatta quindi l’errore dal dischetto.
Passano solo pochi minuti e Oudin, su calcio di punizione dal lato corto dell’area genoana, impegna Martinez. Al minuto 37 il Lecce spreca una nitida occasione per raddoppiare: Sansone mette un traversone che trova Almqvist e Kaba al centro dell’area avversaria; il primo calcia addosso a un difensore, la palla giunge al secondo che da pochi metri non inquadra la porta.
Si va quindi all’intervallo con il Lecce in vantaggio e con la netta sensazione che, per quanto visto in campo, lo 0-1 stia addirittura stretto ai salentini.
Gilardino lascia negli spogliatoi Thorsby e Spence e mette in campo Sabelli ed Ekuban. Cambi in chiave palesemente offensiva che non tarderanno a dare i loro frutti. Dopo due minuti, infatti, il Genoa va vicino al pari: Malinovskyi calcia dalla distanza, la palla, intercettata da Baschirotto, si infrange sul palo, torna in campo e Falcone deve respingere con i piedi il tentativo di ribattuta di Vazquez. Al 51° ancora una volta i giallorossi vicini al raddoppio con Sansone che, a tu per tu con Martinez, si fa chiudere la linea di tiro dall’estremo genoano.
Il Lecce allora progressivamente cala d’intensità lasciando campo e gioco agli avversari che, al contrario, aumentano il ritmo. D’Aversa capisce il momento di difficoltà ed inserisce forze fresche, con Piccoli e Banda al posto di Krstovic e Sansone. La mossa però, non sortisce gli effetti sperati e poco dopo il Genoa pareggia. Gudmundsson su punizione colpisce la parte interna della traversa, il pallone rimbalza sul terreno e si impenna trovando Retegui lesto al tap-in vincente di testa: 1-1! Il pareggio raggiunto infonde coraggio nei rossoblù che credono nella rimonta ed attaccano con insistenza, mentre il Lecce sembra in balia degli avversari. D’Aversa cerca di rinforzare il centrocampo con Rafia al posto di Oudin.
Al 74° Falcone compie un miracolo su tiro del genoano Ekuban da breve distanza ma deve capitolare due minuti dopo: Baschirotto devia sulla traversa un tiro di Vasquez, la palla rimane in campo, Retegui la rimette a centro area dove ancora Ekuban, in acrobazia, trafigge Falcone per il 2-1. Il Lecce prova a reagire, si riversa nella metà campo avversaria ma riesce a produrre solo un tiro di Ramadani che Bani, con il corpo, intercetta in angolo. Al 90° entrano in campo Pierotti e Gonzalez per Gallo e Kaba per il Lecce, oltre a Bohinen per Retegui nelle file del Genoa. Nell’ultimo minuto di recupero Ramadani riesce a farsi ammonire e, da diffidato, salterà la gara interna contro la Fiorentina. Il triplice fischio dell’arbitro Pairetto certifica la vittoria del Genoa e in casa giallorossa rimane il rammarico per le occasioni sprecate e per una sconfitta (la terza consecutiva) evitabile.
Ancora una volta il Lecce gioca bene per circa un’ora e poi cala vistosamente sotto il profilo del ritmo e dell’intensità, dimostrandosi incapace di gestire un risultato favorevole. Un solo punto nelle ultime 6 partite rappresenta una evidente media da retrocessione, il vantaggio dalle terzultime si è ridotto a 3 punti e se ci si ritrova ancora al di sopra delle ultime tre posizioni è grazie a quegli 11 punti conquistati nelle prime cinque giornate. Ma quello era un altro Lecce…