LECCE – Il Lecce e Pantaleo Corvino proseguiranno a braccetto anche nel futuro. A dare la notizia è il presidente Saverio Sticchi Damiani che stamattina ha tenuto una conferenza stampa per fare il punto dopo il raggiungimento della salvezza da parte della prima squadra e la vittoria dello scudetto con la Primavera. Risultati tutt’altro che scontati, frutto di sacrifici e abnegazione da parte di tutte le componenti societarie da cui ora si potrà ripartire, ma sempre tenendo presenti che le incognite e le difficoltà restano le avversarie più temibili per una società piccola e sana qual è l’U.S. Lecce.

Nonostante le imprese conquistate in ambito sportivo e l’azione di riequilibrio dei conti societari, il Lecce continua ad essere guardato con scarsa attenzione da parte di chi potrebbe investire nel calcio ma preferisce farlo ad altre latitudini. Sticchi Damiani ha affermato di aver valutato se ci fossero fondi stranieri interessati a investire qui. Ma, nonostante ci siano numeri migliori di altre società e l’aver chiamato in causa advisor importanti, non sono stati trovati investitori di alto livello, bensì solo speculatori.

Per la prima volta dopo 8 anni, il Lecce ha chiuso il bilancio in equilibrio. Si ripartirà da qui, con un nuovo progetto triennale, insieme a Corvino e Trinchera, a cui saranno affidate risorse in linea con la realtà di questa società. Il primo passo dopo il confronto avuto in questi giorni sarà incontrare Marco Baroni, che ha avuto coraggio nel guidare la squadra più giovane del torneo, e capire se ci siano o meno le condizioni per proseguire anche in futuro o meno quest’avventura. Di certo, il Lecce non ha più l’assillo di dover vendere a tutti i costi i suoi pezzi pregiati e chi sarà interessato a qualcuno di questi dovrà esserne consapevole. Se arriveranno offerte importanti e qualche elemento fosse ceduto, allora si andrebbe a rimodulare il budget e gli introiti sarebbero reinvestiti sul mercato per la costruzione della rosa della prima squadra.

A proposito della tifoseria leccese, Sticchi Damiani l’ha definita “da alta classifica” ed ha chiesto che possa essere anche anormale. Perché fischiare dopo una serie di sconfitte di fila può essere legittimo, ma una squadra giovane che necessita di non sentirne il peso deve avere il supporto anche allora. Quest’anno è accaduto e i calciatori hanno subito la pressione e la paura di giocare in casa. I successi raggiunti in questi anni sono soprattutto merito dei tifosi, in particolare della Curva Nord. Ad ogni modo, i cori contro Corvino degli Ultrà non li ha compresi, ma anche quella piccola contestazione non cambia il peso del sostegno sempre dato alla squadra i casa e in trasferta.

Sticchi Damiani ha poi chiosato sulle dichiarazioni del presidente della Figc Gabriele Gravina sui troppi stranieri presenti nella rosa della Primavera giallorossa, dicendosi sorpreso e rammaricato, viste le recenti attestazioni di stima ricevute proprio dal numero uno della Federazione. Il massimo dirigente del club salentino ha ribadito che il Lecce rispetta le regole e che uno scudetto non si vince solo acquistando stranieri, ma soprattutto con la competenza. La morale fatta sulla Primavera la rimanda quindi al mittente, ricordano che occorre avere semmai il coraggio di cambiare le regole imponendo calciatori italiani alle prime squadre.

Un passaggio è stato dedicato anche alla questione stadio. Il presidente ha sottolineato di non voler fare polemica, ma ha ricordato come al “San Nicola” di Bari siano stati realizzati interventi con soldi pubblici, mentre il Lecce ha speso finora 6,5 milioni di risorse proprie. Stamattina c’è stato un incontro con il sindaco Salvemini sul “Via del Mare” in vista dei Giochi del Mediterraneo. Ora che c’è un commissario con una serie di poteri in deroga, si può contare su procedure più rapide. Ha poteri straordinari conferiti perché si è in ritardo. Però il commissario non parlerà solo con l’U.S. Lecce, ma anche col Comune: o si fa tutto in tempi utili o non se ne farà nulla.

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