MILANO (di Pierpaolo Sergio) – Non basta un Lecce ordinato e poco più per tornare a casa con un risultato positivo. A “San Siro” i giallorossi subiscono un’altra sconfitta, stavolta per mano di Leao, che segna una doppietta e condanna i salentini ad un nuovo, amaro KO. Il Milan gioca a fare il gatto col topo, rischiando solo in avvio di match sul colpo di testa di Banda che centra un clamoroso palo a Maignan battuto. Poi prende in mano le redini dell’incontro e gode di buona sorte quando rischia qualcosa. Lo svantaggio scompagina i piani di mister Baroni che non trova adeguate contromisure tattiche per riaprire la gara.
FALCONE voto: 5,5
Non particolarmente impegnato nel corso dei primi 45′ in cui sventa un tiro deviato deviato di Tonali e poi si dimostra incerto in un’uscita a respingere di pugno anziché bloccare la sfera. I compagni gli evitano nell’occasione guai peggiori spazzando via il pallone. Al 40′ non può nulla sull’inzuccata di Leao che porta in vantaggio il Milan. Stesso copione a metà ripresa quando il portoghese prima lo grazia da pochi passi alzando la mira su un pallonetto, poi lo beffa con un diagonale chirurgico sul secondo palo che fa venire giù San Siro.
GENDREY voto: 5,5
Primo tempo ordinato con un paio di belle incursioni in avanti e mettere interessanti palloni in area avversaria. Nonostante dalle sue parti agiscano due clienti scomodi come Hernandez e Leao, si giova dell’aiuto di Blin e Di Francesco che schermano quel versante. Nel finale di frazione si fa però sovrastare sul secondo palo dallo stesso Leao nell’azione susseguente ad un angolo in cui il match viene sbloccato. Cala nella ripresa in cui non riesce più a tenere il passo dello scatenato Leao, come dimostra l’azione del secondo gol del numero 17 del Milan. A 10′ dal triplice fischio lascia così il campo.
→ (dal 79′) ROMAGNOLI voto: S.V.
Stesso cambio di una settimana fa per spostare Baschirotto a esterno destro di difesa a coprire il ruolo Gendrey.
BASCHIROTTO voto: 6
Subito protagonista in avvio di match per un intervento su Hernandez che porta l’arbitro Chiffi prima ad assegnare il rigore per poi revocarlo dopo l’intervento del Var e l’on field review. Nel finale di primo tempo si vede respingere quasi sulla linea da Messias una deviazione area su corner. Ripresa con l’attenzione sempre al massimo anche se concede a Leao quel mezzo metro decisivo nell’occasione del 2-0. Finisce a giostrare da terzino quando i giochi erano ormai chiusi.
UMTITI voto: 6
Controlla con mestiere le incursioni per vie centrali degli avanti di Pioli senza andare mai in difficoltà, ma non basta neppure questo per evitare quest’altra sconfitta della sua squadra.
GALLO voto: 5,5
Il fardello della rete fallita con la Sampdoria è difficile da smaltire e qualche scoria se la porta appresso anche in questa gara. Spinge molto poco in avanti ed è talvolta timido nelle chiusure lungo la fascia di sua competenza. Da quelke parti nel finale il Milan cerca addirittura la terza rete con gli inserimenti indisturbati di Kalulu.
BLIN voto: 5,5
Sgomit e lotta su ogni pallone facendo sentire la propria presenza agli avversari che va a contrastare. Nervoso nel finale di primo tempo quando i padroni di casa chiedono un cartellino giallo per la sua irruenza. La seconda parte di gara che gioca lo vede protagonista solo di un episodio in cui reclama il rigore per una trattenuta in area avversaria ma la compagine arbitrae lascia correre. Il Lecce subisce poco dopo il raddoppio di Leao e allora viene avvicendato.
→ (dal 75′) GONZALEZ voto: S.V.
HJULMAND voto: 6
Il suo apporto non viene meno sia nella fase di non possesso, in cui scherma a dovere l’area di rigore giallorossa, sia quando il Lecce porta gli attacchi verso la porta di Maignan. Concreto e senza fronzoli. In avvio di ripresa i rossoneri chiedono un penalty per un presunto fallo di mano su conclusione di Thiaw ma il braccio era incolato al corpo e Chiffi lascia giustamente proseguire. Leao lo brucia nell’azione del 2-0 andando a velocità doppia rispetto a lui.
OUDIN voto: 5
Riproposto titolare nel ruolo di mezzala, non ripete la bella prestazione di una settimana fa poiché stretto e annullato dalla mediana di Pioli. Si vede molto poco per tutta la partita e non accende praticamente mai i compagni dell’attacco. Di conclusioni in porta neppure a parlarne, se non un tiro dalla distanza centrale tra le braccia del portiere rossonero.
BANDA voto: 5,5
Sullo 0-0, su cross dalla destra di Gendrey, sbuca sul secondo palo e colpisce di testa ma centra il legno. Un clamoroso palo a Maignan battuto con una frustata che grida vendetta per non essere stato trasformato in gol. Con la sua velocità mette spesso in crisi la retroguardia rossonera nella prima mezz’ora. Quell’episodio resta ad ogni modo una sorta di fuoco di paglia, visto che alla distanza si spegne senza lasciare più traccia della sua presenza in campo.
→ (dal 79′) MALEH voto: S.V.
CEESAY voto: 5
Gioca la sua solita partita fatta di tanti duelli con i rudi difensori centrali milanisti in cui a volte ha la meglio, altre deve soccombere. Restano tuttavia inspiegabili le tante scivolate che caratterizzano le sue prestazioni. Nello spezzone di secondo tempo in cui resta in campo diventa oltremodo impreciso anche negli appoggi ai compagni e così viene sostituito.
→ (dal 65′) VOELKERLING voto: 5
Cambio che dà finalmente più peso all’attacco del Lecce. Gioca di sponda e prova il fraseggio con gli altri compagni di reparto. Però è evanescente anche lui e di concludere verso la porta neppure a parlarne.
DI FRANCESCO voto: 5
Non pervenuto o quasi nel corso del primo tempo in cui si fa apprezzare più in fase di interdizione che per gli attacchi portati alla metà campo milanista. Stesso copione anche nel secondo tempo e allora il suo allenatore lo richiama in panchina.
→ (dal 65′) STREFEZZA voto: 6
Appena entrato è subito pericoloso con una sassta diretta all’incrocio dei pali che Maignan smanaccia in angolo. Resta quello l’unico acuto di un pomeriggio amaro.
All. BARONI voto: 5
Anche questa partita finisce con un pugno di mosche in mano. Il Lecce si dimostra ordinato e volitivo fino alla prima rete di Leao. Banda avrebbe potuto scrivere tutta un’altra storia a questa sfida ma il palo che colpisce grida vendetta. Del resto dell’incontro resta lo sterile tentativo di pungere in avanti ma le bocche da fuoco sono piuttosto pistole ad acqua che non fanno male. I 2 punti di margine rimasti sulla zona rossa devono ora essere difesi con unghie e con denti, scegliendo solo gente che ha voglia di lottare fino al 100° minuto di ogni partita che manca fino alla fine campionato e non si scioglie come neve al sole alla prima difficoltà.