LECCE (di Giovanni De Leonardis) – L’ultimo gol del Lecce in campionato risale ad un mese addietro, quando i giallorossi espugnarono Bergamo. Da quel 19 febbraio sono intercorse quattro sconfitte e quattro partite senza riuscire a buttare la palla dentro la porta avversaria. Oggi, sulle sponde dell’Arno, si è visto un Lecce un po’ più vivace e manovriero rispetto alle ultime tre partite, si è addirittura riusciti ad imbastire qualche azione d’attacco, ma le imprecisioni negli ultimi metri e le disattenzioni difensive hanno fatto la differenza.
Mister Baroni schiera la formazione tipo, confermando l’undici sceso in campo la settimana scorsa con la sola eccezione di Colombo al posto di Ceesay.
Vincenzo Italiano, con la sua Fiorentina reduce da tre vittorie consecutive e dalla qualificazione ai quarti di Conference League, ricorre ad un mini turn-over dopo la trasferta di giovedì in Turchia, potendo disporre di un organico di quantità e qualità.
Eppure il Lecce era partito bene, pressing alto e gioco che si svolge per lo più nella metà campo viola. Con il trascorrere dei minuti però la Fiorentina progressivamente prende le misure ai giallorossi; il primo squillo è dell’ex Saponara che dalla distanza costringe Falcone a deviare alto sulla traversa, deviazione non ravvisata dal tutt’altro che impeccabile arbitro, il palermitano Abisso.
A proposito di ex, oggi ve ne erano più di uno da entrambe le parti: per la Fiorentina, oltre al già citato Saponara, Barak in campo e Venuti in panchina. Nelle file leccesi, Maleh (inizialmente in panchina), Baroni e l’AD Mencucci (questi ultimi fiorentini doc).
Al 20′ Colombo recupera una palla in attacco, serve Strefezza il cui diagonale termina alto. Pochi minuti dopo Barak manda la palla di poco fuori con un colpo di testa; è il preludio al gol che decide la partita: Saponara mette un cross in area dalla sinistra, Falcone e Gallo non si intendono su chi debba intervenire, Gonzalez (Nico, quello con la maglia viola) si inserisce tra i due e Gallo per anticiparlo tocca per ultimo la palla prima che finisca in fondo al sacco.
Il Lecce cerca di reagire allo svantaggio, avrebbe anche una buona occasione con Di Francesco che riceve palla in area da Gendrey, ma pur riuscendo ad anticipare Dodo, controlla male e la palla si spegne sul fondo. La Fiorentina, trovato il vantaggio, gioca in scioltezza, con trame di gioco rapide ed efficaci, e riesce ad impensierire la porta leccese dapprima con Barak, il cui sinistro impegna Falcone, e poi con Saponara, il cui colpo di testa non trova la porta.
La ripresa si apre con una buona occasione per i giallorossi con Di Francesco che, servito in area da Strefezza, si coordina per il tiro ma Terracciano respinge. Lo scampato pericolo stimola la Fiorentina che alza il baricentro, aumenta intensità e ritmo alla ricerca del gol della tranquillità. Il Lecce, sotto pressione, è costretto a difendersi. Nelle rare occasioni in cui riesce a ripartire, l’azione viene vanificata da errori di impostazione o da interventi arbitrali.
Al 54′ proteste viola per un dubbio intervento di Hjulmand su Gonzalez (sempre quello viola) che si era ben insinuato in area. Pochi minuti dopo Falcone è costretto ad uscire con i pugni sulla palla per chiudere su Gonzalez (sempre lui!) sfuggito ad un disattento Umtiti. Al 70′ mister Baroni inizia il valzer delle sostituzioni. Strefezza e Blin lasciano il posto a Oudin e Maleh. Quest’ultimo fa appena in tempo ad entrare in campo che rimedia un’ammonizione per un inutile fallo a centrocampo su Amrabat. Il fallo forse non era proprio da cartellino giallo, ma il centrocampista ex viola, in qualità di diffidato, salterà la trasferta di Empoli alla ripresa del campionato fra due settimane.
Al minuto 77 escono dal campo gli sfiniti Gonzalez (questa volta quello del Lecce) e Gendrey e subentrano Helgason e Cassandro, per quest’ultimo debutto in serie A L’ultima carta giocata da Baroni è quella di Ceesay al posto di Colombo. Proprio il gambiano non riesce nella deviazione vincente su un cross da calcio di punizione battuto da Oudin. Si tratta dell’ultima occasione per il Lecce; nel finale di partita da registrare un’ammonizione per il diffidato Umtiti (che vedrà Empoli-Lecce dalla tribuna insieme a Maleh) ed una parata di Falcone su tiro di Bonaventura.
Il Lecce non riesce proprio ad invertire il trend negativo dell’ultimo mese. Sebbene oggi si sia intravisto qualche segnale di ripresa sul piano della personalità e su quello del gioco, la sostanza non cambia, zero punti e zero gol. Il vantaggio sul Verona terzultimo rimane invariato non certo per merito dei giallorossi ma per demerito dei veneti che non approfittano della fase negativa della compagine leccese. Si spera che la sosta dovuta agli impegni delle Nazionali (a proposito, auguri a tutti i 19 tesserati del Lecce convocati nelle varie rappresentative) riporti il Lecce nelle condizioni psicofisiche viste nei mesi scorsi e che si possa archiviare definitivamente quest’ultimo mese.