La Puglia ha un forte legame con lo sport e questo lo dicono i numeri: su una popolazione totale di circa 4 milioni di abitanti, circa il 50% lo pratica, sia esso a livello agonistico o dilettantistico. Per essere più precisi circa il 17% dei pugliesi fa attività fisica in modo continuo, un numero questo che ci fa conquistare il primato di regione più sportiva del sud Italia. Il 31%, invece, si dedica al moto in maniera sporadica. Le discipline a cui i nostri corregionali prendono parte sono tantissime e questo grazie ad un territorio molto variegato che permette di praticare sia quelle acquatiche, sia quelle sulla terraferma. Sono poi tantissimi anche i campioni pugliesi che hanno dato il loro contributo in tantissime discipline. Ma è soprattutto uno il nome che spicca fra tutti: Pietro Mennea.

Il record mondiale di Mennea

 

Anche in Puglia, come nel resto d’Italia, la disciplina più vista in TV e non solo, è il calcio seguito da tennis e basket: lo conferma lo studio di ExpressVPN su streaming e sport. Nell’arte del pallone abbiamo nomi importanti come Antonio Cassano e Marco Materazzi, ma l’atleta che ci ha fatto sognare più di tutti è il velocista nativo di Barletta, Mennea, che ha detenuto per ben 17 anni il record celebrato da 9Colonne in un articolo passato. Era il 12 settembre 1979, quando, con un tempo di 19’72”, Pietro vinse i 200 metri piani alle Universiadi di Città del Messico. Solo dopo 17 anni Michael Johnson riuscì a battere quel primato stabilendo un arrivo di 19’66”. Attualmente, il pugliese rimane l’unico campione dei 200 metri ad essersi qualificato a quattro finali consecutive, disputate tra il 1972 e il 1984. Proprio per la sua carriera ha destato particolare clamore la sua esclusione dalla Hall of Fame della FIDAL.

L’oro Olimpico

Oltre al succitato record, nel 1980 conquistò l’oro alle Olimpiadi di Mosca per i 200 metri piani. A gareggiare insieme a lui vi erano altri due nomi illustri: Don Quarrie e Allan Wells. Questi, in un primo momento, sembrava quasi aver conquistato il traguardo, ma con una rimonta ancora oggi impressa nella mente di chi ha avuto la fortuna di vederlo all’opera, Mennea lo superò negli ultimi metri, tagliando per primo il traguardo. Quell’oro fu vinto per soli 2 centesimi di secondo. Sempre alle olimpiadi di Mosca, il barlettano portò a casa anche un bronzo vinto nella staffetta 4×400.

Uno sportivo studioso

Quando si parla di Mennea tutti pensano al record dei 200 metri, ma non tutti sanno che oltre ad essere un ottimo atleta era anche un brillante studioso. Sono ben 4 le lauree conseguite dal corridore. La prima, conseguita all’università di Bari, fu quella in Scienze Politiche. Seguirono a questa una laurea in Giurisprudenza, una in Scienze Motorie e una in Lettere. Questi studi gli permisero di lavorare in diversi campi. Mennea fu infatti un insegnante di Educazione Fisica, un avvocato, un curatore fallimentare, un commercialista e, come se non bastasse, un eurodeputato a Bruxelles con incarico che durò dal 1999 al 2004. Insomma, Mennea è un esempio sportivo, ma anche umano: un uomo che mise passione e dedizione in tutto quello che faceva, un esempio per le future generazioni che vale sempre la pena ricordare.

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