LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Altro 1-1 casalingo per il Lecce che gioca un gran primo tempo poi si eclissa, rischiando di capitolare contro una Fiorentina che ha solo il demerito di non aver trovato la rete del raddoppio per portare via l’intera posta in palio. Gara dai due volti per i giallorossi che mettono i viola alle corde per poi evaporare dopo il pari in apertura di ripresa.
FALCONE voto: 7
Un’uscita avventata ed un gol evitato dal VAR caratterizzano il suo primo tempo in cui brilla solo su una botta in diagonale di Mandragora. Ripresa di ben altro spessore in cui deve ricorrere a tutta la sua abilità per negare la seconda rete agli avversari che lo beffano con Kuame in avvio di secondo tempo ma senza responsabilità dirette.
BASCHIROTTO voto: 5,5
Riportato dopo le ottime prestazioni da centrale sulla fascia destra, deve contenere le incursioni ospiti senza disdegnare qualche sortita in avanti nella metà campo viola. Ha però il grave demerito di perdersi Kuame nell’azione del pareggio dei toscani facendosi anticipare di testa. Nel finale torna a giocare da centrale ma in un contesto ormai sciatto e disordinato nel quale trova modo di spazzare via ogni pallone che arriva dalle sue parti.
PONGRACIC voto: 6,5
Primo tempo perfetto in cui gioca un calcio essenziale e pulito che non lascia nulla agli avanti di Italiano. Controlla con calma serafica le puntate per vie centrali che la Fiorentina porta verso l’area leccese confermando i già noti piedi buoni con cui risolve più di una situazione intricata. Anche lui cala nella ripresa avvertendo la mancanza di sostegno da parte dei compagni di reparto.
UMTITI voto: 5,5
Esordisce anche davanti ai tifosi del Lecce al “Via del Mare” ma all’improvviso crea il panico nella retroguardia giallorossa quando cincischia col pallone tra i piedi innescando una ripartenza ospite. Un errore non da lui, che tra l’altro palesa anche uno strano nervosismo. Ma il pubblico è tutto per lui e lo incoraggia con gli applausi. Atratti anarchico nel mantenere la posizione, si sgancia in avanti a più riprese e la cosa non sembra far proprio piacere al suo tecnico. Secondo tempo di pura confusione e appannamento in cui si fa pure ammonire. Finisce in apnea e viene avvicendato finanche troppo tardi.
→ (dall’89’) GENDREY voto: S.V.
GALLO voto: 4,5
Gioca un discreto primo tempo in cui propone ripetute sovrapposizioni sull’out mancino a raddoppiare gli spazi in collaborazione con Gonzalez e Banda e non a caso su quel versante il Lecce costruisce le migliori occasioni. Ripresa senza capo né coda con errori a ripetizione fino al doppio giallo in un minuto in pieno recupero che costringe il Lecce a chiudere in 10 uomini rischiando grosso nelle ultime mischie in area giallorossa.
GONZALEZ voto: 6
Tra qualche pallone di troppo perso a centrocampo incastona la giocata che, allo scadere della prima frazione di gioco, fa scaturire il gol del vantaggio di Ceesay. Una palla contesa a Mandragora sulla linea di fondo che poi offre al compagno d’attacco con un pregevole tocco. Nei secondi 45′ è tra i più reattivi ma viene sostituito nel convulso finale di match.
→ (dall’89’) HELGASON voto: S.V.
BLIN voto: 6,5
In mezzo al campo lotta e sgomita a volte con troppa foga. La sua intensità è però preziosa nel recuperare palloni pesanti nella zona nevralgica del terreno di gioco. Tra i pochi a combattere fino al triplice fischio anche se con le idee annebbiate per la tanta intensità che ci mette.
ASKILDSEN voto: 6,5
Si conferma sui buoni livelli delle ultime due uscite. A centrocampo deve correre tanto per fronteggiare gli avversari che provano a mettere in inferiorità la squadra giallorossa. Nella ripresa si va però spegnendo progressivamente fino al cambio inevitabile. Uscito lui, si fa ancora più dura lì in mediana.
→ (dal 68′) BISTROVIC voto: 6
Prova a dare un po’ di ordine a centrocampo ma predica nel deserto quando si tratta di trovare compagni scattanti a smarcarsi. Allora si limita a schermare l’area di rigore e allontanare ogni pallone che gli capita trai piedi.
STREFEZZA voto: 6
Con la fascia da capitano al braccio per il turno di squalifica inflitto dal Giudice Sportivo a Hjulmand dopo l’espulsione rimediata contro la Roma, risulta troppo impreciso nell’ultimo tocco quando potrebbe mandare in porta sia Banda che Ceesay nelle rapide ripartenze che il Lecce imbastisce nel corso dei primi 45′. Protagonista di qualche giocata di fino all’altezza della sua tecnica e tanto pressing sui portatori di palla fiorentini e poco più. Ma alla fine anche lui scompare dal campo e viene richiamato in panchina a partita ormai praticamente chiusa.
→ (dall’89’) OUDIN voto: S.V.
CEESAY voto: 6
Il gol che segna è il giusto premio ad un primo tempo non brillantissimo ma fatto di tanto impegno a attacco della profondità. Dapprima sfiora la marcatura di testa su ottimo cross di Banda ma la palla si spegne di un nulla a fil di palo. Al 42′ arriva poi la terza gioia stagionale che fa esplodere i 24.925 spettatori presenti sulle tribune e che illude il Lecce. Sua anche la chiara palla-gol subito dopo il pareggio ospite, ma anche questa spizzata non inquadra lo specchio della porta. Resterà l’unica chiara occasione da gol del secondo tempo creata dai padroni di casa.
BANDA voto: 6,5
Costantemente nel vivo della manovra per tutto il primo tempo in cui mette in serio imbarazzo la difesa della Fiorentina. Dribbla, crossa e offre assist ma tante volte predica nel deserto. A lungo andare si spegne e con lui tutto il Lecce fino alla sostituzione.
→ (dal 74′) DI FRANCESCO voto: 5,5
Lo spezzone di gara che gioca non è certo di quelli da ricordare. Poche idee e abbastanza confuse.
All. BARONI voto: 5,5
Ha il merito di mettere in gran difficoltà Italiano con un primo tempo di intensità e corsa che mette alle corde la Fiorentina. I dolori iniziano in avvio di ripresa quando praticamente tutta la sua squadra esce dal match lasciando il proscenio agli ospiti. Incassato il pareggio di Kuame il Lecce si scioglie e scompare dal campo e lui non ha la lucidità di cercare qualche cambio in grado di interrompere la pericolosa spirale. Le sostituzioni effettuate lasciano il tempo che trovano e sembrano togliere qualcosa ai giallorossi.