ROMA (di Pierpaolo Sergio) – Parita gagliarda all’Olimpico per il Lecce che cede alla Roma per via delle decisioni del VAR e dell’arbitro Prontera che penalizzano i salentini con l’espulsione di Hjulmand a metà primo tempo ed il rigore concesso ai capitolini in apertura di ripresa. Stavolta non basta la quarta rete stagionale di Gabriel Strefezza che segna per la terza gara di fila. Da segnalare l’esordio positivo di Umtiti e le discrete prestazioni di Falcone ed Askildsen. Sotto tono invece Pezzella e Gonzalez.

FALCONE voto: 6,5
Come consuetudine in questa stagione, incassa in avvio la solita rete che mette in salita il match. Poi si supera su un paio di conclusioni della Roma nello specchio della porta leccese che permettono alla sua squadra salentina di chiudere il primo tempo in parità. Anche nella ripresa è sempre attento e reattivo compiendo altre due parate che limitano il passivo anche se sul generoso rigore assegnato in apertura dei secondi 45′ e segnato da Dybala non riesce a metterci una pezza.

GENDREY voto: 5,5
Commette qualche leggerezza di troppo in fase di disimpegno e paga dazio su Smalling nell’azione del vantaggio romanista col difensore capitolino che sfrutta la sua statura nel colpire di testa e battere Falcone.

UMTITI voto: 6 
Finalmente esordisce con la maglia del Lecce in un palcoscenico prestigioso qual è l’Olimpico di Roma. Prima frazione in controllo con qualche comprensibile affanno in marcatura nei primi 20′ quando i padroni di casa spadroneggiano nella metà campo salentina. Col passare dei minuti cresce in intensità e rendimento, trovando il modo di farsi vedere anche in avanti su palla inattiva. Viene anche ammonito per proteste dopo aver subito una dura entrata sul ginocchio che ha fatto tenere il fiato sospeso i 5000 leccesi presenti all’Olimpico e quelli che seguivano la partita dalla tv.

BASCHIROTTO voto: 6
Spostato sul centro-destra per l’innesto di Umtiti non è brillante come in altre apparizioni e ci mette un po’ per prendere dimestichezza e misure sugli avanti di Mourinho.

PEZZELLA voto: 5
Qualche sgroppatata in avanti dalla metà del primo tempo se la concede anche lui nella mertà campo romanista anche se non particolarmente ficcante. Cerca la sovrapposizione con Banda ma deve stare sempre all’erta per contenere i portatori di palla avversari in fase di non possesso.

GONZALEZ voto: 5
Tenta di creare qualcosa lì nel mezzo ma si vede davvero poco se non per qualche pallone che perde malamente per errori di misura nei passaggi o di controllo della sfera. Su uno di questi la Roma “rischia” di raddoppiare allo scadere della prima frazione ma ci pensa Askildsen a rimediare in extremis. All’intervallo Baroni decide di non farlo rientrare in campo per dare maggior peso e contenimento al centrocampo leccese con Blin.

→ (dal 46′) BLIN voto: 6
In teoria avrebbe avuto il compito di aiutare il Lecce a gestire come meglio possibile il pareggio, ma il rigore assegnato ai padroni di casa in apertura di secondo tempo fa saltare i piani di Baroni. La sua prova è comunque caparbia e fa ben sprare in vista della squalifica di Hjulmand di cui dovrebbe giocoforza prendere il posto.

HJULMAND voto: 5
Il capitano incappa nella capotica decisione del VAR che porta l’arbitro Prontera a mostrargli il cartellino rosso per un’entrata al limite ma non certo cattiva valutata invece meritevole dell’espulsione che lascia il Lecce in 10 uomini e in svantaggio di una rete. Paradossalmente, dalla sua uscita dal campo in poi il Lecce sembra prendere un ceffone che lo sveglia arrivando al pareggio.

ASKILDSEN voto: 6
Ritrova verve ed energie nel momento più complicato del primo tempo, ossia da quando la sua squadra resta in inferiorità numerica. A lui tocca provare a costruire qualche trama offensiva e andare alla conclusione su ouizione. Provvidenziale nel recupero su Zaniolo allo scadere del tempo quando nega all’attaccante capitolino un comodo tiro in porta a tu per tu con Falcone. Sfortunato protagonista in avvio di ripresa nell’azione che porta alla concessione del penalty per la Roma dopo un suo fallo sul neo-entrato Abraham. Al 70′ poi è costretto a uscire dopo una botta alla coscia togliendolo dalla contesa nelle giornata della sua prestazione pù convincente.

→ (dal 71′) HELGASON voto: 5
Non dà il minimo contributo alla causa entrando in campo ancora una volta troppo timido e spaesato.

STREFEZZA voto: 6,5
Alla sua terza rete consecutiva, la quarta stagionale, si conferma l’attaccante più prolifico e pericoloso del Lecce. Il tocco in mischia con cui supera Rui Patricio è oro colato per i giallorossi salentini che si aggrappano a lui nelle mille difficoltà incontrate stasera. A metà secondo tempo viene richiamato in panchina ed i giallorossi ospiti perdono gran parte della loro pericolosità.

→ (dal 71′) DI FRANCESCO voto: 6
Appena entrato prova subito a impensierire Rui Patricio con un tiro dalla distanza che è anche il primo della ripresa per il Lecce nella porta avversaria. Nel finale trova anche un clpo di testa da angolo che impegna il portiere romanista. Cincischia un po’ troppo palla al piede nel recupero quando innesca un paio di ripartenze romane.

CEESAY voto: 6
Partita di grande sacrificio per l’attaccante gambiano che prova come può a impensierire la retroguardia capitolina soprattutto nel primo tempo, quando trova anche la conclusione nello specchio ma la difesa romanista si salva in angolo. Tanti duelli con i marcatori avversari che ne contengono con le buone o con le cattive l’iniziativa.

→ (dall’89’) OUDIN voto: S.V.
Spiccioli di gara per lui.

BANDA voto: 6
Con la sua velocità torna a dettare legge lungo la corsia mancina mettendo in serio imbarazzo i difensori di Mourinho. Imbecca Ceesay in almeno due buone azioni offensive e tiene sulla corda, finché resta in campo, il pacchetto arretrato capitolino.

→ (dall’81’) COLOMBO voto: S.V.
Ingresso per sperimentre, sia pure per pochi minuti, nuove soluzioni in attacco in una situazione disperata. Si piazza inizialmente accanto a Ceesay, poi finisce punta centrale con l’uscita del compagno.

All. BARONI voto: 6
Contro avversari più dotati tecnicamente e abili nell’uno contro uno, presenta un Lecce più in palla rispetto alla scorsa scialba uscita con la Cremonese. L’approccio non è dei migliori, ma i suoi piani ben presto finiscono a carte quarantotto per il cartellino rosso sventolato a Hjulmand e il rigore che decide la gara in avvio di secondo tempo. Resta la soddisfazione di aver visto una squadra che ha lottato e non solo contro gli 11 avversari in campo, capace di mettere in difficoltà pure con l’uomo in meno i più quotati dirimpettai.

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