LECCE – Intervista in esclusiva di SuperNews a Jedaias Capucho Neves, meglio noto come Jeda. L’ex calciatore in carriera ha indossato, tra le altre, le maglie di Vicenza, Palermo, Catania, Rimini, Cagliari e Lecce. In Serie A ha disputato quasi 150 partite, affermandosi soprattutto tra le fila del Cagliari di Massimiliano Allegri. L’ex attaccante giallorosso ha commentato le ultime notizie di calciomercato e le prime tre giornate del campionato di Serie A 2022/2023, soffermandosi in particolare sui risultati e sulle prestazioni ottenuti da Inter, Milan, Juventus, Napoli, Roma e della sua ex squadra, il neopromosso Lecce di Marco Baroni e Pantalo Corvino.

Il Lecce ha iniziato questo campionato affrontando l’Inter, perdendo il match solo all’ultimo minuto e dopo un’ottima gara. Nella seconda giornata è stato battuto 1-0 dal Sassuolo e, domenica scorsa, ha pareggiato in casa con l’Empoli 1-1. I giallorossi meritavano più di un solo punto dopo le prime tre giornate? Cos’è mancato per portare a casa almeno una vittoria?
“Per quello che ho visto, il Lecce meritava qualcosa in più. Soprattutto contro l’Inter, la squadra ha dimostrato di avere carattere ed ha avuto una grande reazione al gol preso dopo pochissimi minuti. E questa è davvero un’ottima cosa, perché la rete non ha destabilizzato più di tanto i giallorossi, che hanno continuato a giocare a testa alta. Chiaro poi che il campionato del Lecce non è quello contro Inter, Milan e Juventus, ma contro le squadre di media-bassa classifica. E sarà comunque un campionato di sofferenza. Credo che in questo momento alla squadra salentina manchi un po’ di esperienza della Serie A. L’approccio con la massima serie non è mai semplice, soprattutto per tutti quei giocatori che non ci hanno mai giocato prima. Questo può essere il problema di questo inizio stagione. Il mercato, poi, non è ancora finito, quindi se il Lecce dovesse rimanere in una buona zona di classifica sono sicuro che, a metà campionato, possa andare a rinforzare in qualche reparto. Io, comunque, sono molto fiducioso: il Lecce può fare bene”.

Il club giallorosso si è mosso tanto sul mercato acquistando giocatori quali Falcone, Banda, Bistrovic, Ceesay, Colombo, Cetin, Askildsen, Baschirotto e Pongracic. Negli ultimi giorni sono arrivati Pezzella e Umtiti. Cosa pensi del mercato di Corvino? Tra i nuovi acquisti chi darà grandi soddisfazioni durante la stagione?
“Il mercato è stato fatto in base alle possibilità della squadra. Non è stato fatto il passo più lungo della gamba, e io condivido questa scelta. Il Lecce punta molto sull’entusiasmo di un gruppo giovane, e sono sicuro che con un allenatore esperto come Baroni lotterà fino alla fine. Sicuramente c’è tanto lavorare, siamo solo alla terza partita di campionato e non si può pretendere di ottenere subito risultati. Bisogna aspettare che i giocatori vengano fuori. Credo che Strefezza possa essere quel giocatore in grado di fare la differenza. Mi piacciono molto anche Di Francesco e Ceesay, quest’ultimo di grande movimento e bravo ad attaccare gli spazi. Sono risorse che possono essere l’arma in più in questo giovane Lecce. Secondo me, il mercato è stato fatto in maniera accurata. Magari avrei puntato su qualche pedina d’esperienza in difesa, ma gli altri reparti sono abbastanza coperti. Bisogna dare il tempo di lavorare. Non si può avere tutto e subito”.

Come vedi il Lecce rispetto a Cremonese e Monza? C’è un gap tra le neopromosse? Chi hai visto più in difficoltà? E perché?
“Il calcio è bello perché non è matematica, nulla è prevedibile. Al momento, posso dire di aver visto in difficoltà il Monza, anche un po’ la Cremonese. Tornando al Lecce, credo che i giallorossi possano giocarsi le loro carte con tutte queste squadre. Solo il tempo, poi, dirà se il mercato è stato fatto bene, se l’allenatore ha lavorato nella maniera giusta. In questo momento non ci sono certezze. La squadra giallorossa deve continuare a lavorare, Baroni deve cercare di ottimizzare il materiale a sua disposizione e vedere di far battaglia con le squadre di media-bassa classifica. Io non ritengo che il Lecce sia una squadra già spacciata, destinata alla retrocessione. Assolutamente no. Il club di Baroni è in grado di lottare fino alla fine per l’obiettivo salvezza“.

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