LECCE – A tre giornate dalla chiusura del campionato di Serie B, torna a farsi sentire René De Picciotto, azionista di maggioranza dell’U.S. Lecce, che oggi è stato ospite di una trasmissione su TeleRama. Rispondendo alle domande del direttore Giuseppe Vernaleone, De Picciotto ha affrontato i temi di attualità che riguardano la squadra giallorossa, impegnata nella rincorsa alla Serie A, ma ha anche spiazzato i tifosi giallorossi con alcune considerazioni apparse ai più fuori luogo considerato il delicato momento con lo scontro diretto col Pisa alle porte.
“Spero che queste ultime tre partite – ha dichiarato De Picciotto – finiscano bene. Gli azionisti sono andati oltre tutte le loro possibilità facendo sacrifici importanti. Mi auguro che tecnici e giocatori facciano gli stessi sforzi nelle prossime tre gare per raggiungere la promozione. Qui facciamo salti mortali senza rete sotto. Sarebbe invece meglio insaccare la palla in rete che colpire 17 pali. Investire ancora qui? No, non ho un patrimonio illimitato. L’ho spiegato ai miei soci di Lecce che uno, ad un certo punto, si deve fermare ed essere ragionevole. Essere tifoso è una cosa, essere imprenditore un’altra. La maglia, il tifo ed il bus scoperto non mi sembrano ragioni sufficienti per investire ulteriormente. Se andremo in A entreranno dei soldi. Onestamente questa società ha dei debiti che andrebbero risanati e che non ci lasciano molto spazio per un programma ambizioso. Dobbiamo esclusivamente basarci sui giovani e sui costi bassi“.
Il banchiere ha poi aggiunto: “Una città di 100mila abitanti con 20mila abbonati è un miracolo. Quando siamo andati in A abbiamo visto che non era possibile fare un programma troppo ambizioso e lo abbiamo pagato in modo penoso dopo la retrocessione. Se andiamo in Serie A e se non entra qualcuno con la spalla molto più grossa di noi, il programma sarà limitato. La gente che dice il contrario non ragiona come me ma io non la posso cambiare“.
Infine, parlando dei tifosi leccesi, De Picciotto ha affermato: “Questa città ha una tifoseria fantastica che però non gioca sul campo, ma alla fine sono i giocatori che devono segnare. Scaramantico? No, non voglio fare pronostici. Pensavo di capire qualcosa di calcio, e sono indubbiamente migliorato tecnicamente, ma non do più opinioni sui niente. Ho visto partite bellissime ed altre scarsissime per ragioni sconosciute. Ho sentito tutte le spiegazioni del mondo dalla stanchezza, all’entusiasmo, alla paura e davanti a questo stato di fatti non ho più opinioni“.