ALESSANDRIA (di Pierpaolo Sergio) – Il Lecce non brilla e conquista il terzo 1-1 di fila contro l’Alessandria che deve ringraziare il suo portiere Pisseri per il punto ottenuto con una parata salva-risultato su Massimo Coda al 94′. Proprio il bomber giallorosso ha recuperato la partita segnando la sua decima rete in campionato in una gara segnata dalla nebbia che è calata fitta nella ripresa lasciando solo all’immaginazione gran parte delle giocate.

GABRIEL voto: 6
Praticamente inoperoso nel primo tempo in cui vede sfilare alta una casuale conclusione di Ba e, poco prima dell’intervallo, la palla-gol di Marconi disinnescata grazie all’intervento di Lucioni in extremis. Nulla può ad inizio ripresa sul tocco ravvicinato di Di Gennaro agevolato dalla deviazione di Calabresi.

GENDREY voto: 5
Gioca di riserva restando in ombra per tutto il primo tempo in cui tampona le discese di Lunetta ma non si fa mai vedere nella metà campo avversaria come suo solito. Cala ulteriormente nella ripresa in cui va in difficoltà crescente sulle discese dei piemontesi fino ad essere sostituito nel finale.

→ (dall’87’) SIMIC voto: S.V.

CALABRESI voto: 5,5
Da centrale anche per questa partita, di interventi impegnativi non ne deve compiere per tutti i primi 45′. In avvio di ripresa è però protagonista di un’altra sfortunata giocata, come successo domenica scorsa con la deviazione sul cross di Acampora, ma stavolta con una svirgolata che mette Di Gennaro davanti a Gabriel per il vantaggio dei grigi. Prova a farsi perdonare andando al tiro da buona posizione a meno di 10′ dal termine ma spara alto.

LUCIONI voto: 6
Provvidenziale allo scadere della prima frazione di gioco quando devia la palla di un nonnulla sporcandola a Marconi che era pronto alla stoccata da pochi metri. Poco prima aveva rimediato un cartellino giallo troppo severo a macchiare un primo tempo caparbio e di carattere. Anche nel prosieguo della partita mantiene alti gli standard di rendimento.

GALLO voto: 6
Con Mustacchio ingaggia una bella sfida che lo vede il più delle volte avere la meglio sia in fase di contenimento che nelle ripartenze per le quali il Lecce sceglie il suo versante. Va però via via sparendo dalla contesa lasciando l’iniziativa ai padroni di casa senza essere più ficcante come nella prima parte di gara. Quindi lascia al posto a Barreca.

→ (dal 77′) BARRECA voto: 6
Inserimento utile per continuare a mettere in imbarazzo la retroguardia grigia lungo la fascia sinistra.

HELGASON voto: 6
Preferito a Majer poco brillante col Benevento, dimostra buona personalità. Capitano a lui le due più nitide occasioni da gol del primo tempo in casa-Lecce. Dapprima su punizione dalla distanza, poi su tiro a giro a fil di palo a Pisseri immobile. Nella ripresa si scioglie come un ghiacciaio islandese senza farsi più notare nella nebbia calante sul “Moccagatta” e viene avvicendato.

→ (dal 77′) BLIN voto: 6
Venti minuti per dare slancio al giro palla del Lecce e risistemare le idee in mezzo al campo.

HJULMAND voto: 6
Importante per l’economia di gioco dei salentini il suo ritorno a schermare l’area di rigore giallorossa a cui garantisce impermeabilità. Finisce pure lui sul taccuino del direttore di gara per un intervento sembrato sul pallone. Perde di efficacia col passare dei minuti e va in affanno, così Baroni gli affianca Blin per aiutarlo nel momento di maggiore difficoltà.

GARGIULO voto: 6
In avvio di gara subisce diversi falli meritevoli di un’ammonizione ma non per l’arbitro Manganiello. Copre e si propone in avanti quando c’è da attaccare la profondità dando segnali di riscossa rispetto alle ultime uscite in cui non aveva convinto. Ammonito nei minuti conclusivi salterà la prossima col Crotone perché diffidato.

LISTKOWSKI voto: 5
Si vede poco nell’arco di tutto il primo tempo in cui, rispetto alle ultime uscite, agisce spostato sulla fascia destra per il ritorno in squadra di Di Mariano sulla corsia mancina. Troppo timido anche in avvio di secondo tempo e così viene sostituito dopo l’ora di gioco per dare una scossa all’asfittica vena realizzativa dei giallorossi.

→ (dal 65′) RAGUSA voto: 5,5
Anche lui finisce tra i cattivi dell’incontro per una simulazione in area che gli costa l’ammonizione. Poco pericoloso in area, almeno mette qualche pallone al centro alla ricerca del pareggio e dà maggior dinamismo alla manovra balbettante del Lecce attuale.

CODA voto: 7
Evita nel finale di match al Lecce un’immeritato KO con un gran gol che gli fa agganciare Strefezza a quota 10 centri. Come succede a Gargiulo, anche lui è spesso e volentieri bersagliato da numerosi falli non sempre sanzionati come si dovrebbe. Nel primo tempo prova a concludere in porta ma alza la mira. I compagni lo cercano con insistenza sapendo di avere una boa che smista ogni pallone sugli esterni ma lì non trova la necessaria collaborazione. Allora si mette in proprio e toglie le castagne dal fuoco alla sua squadra rischiando di sbancare il “Moccagatta” al 94′ ma trova davanti a sé un Pisseri in vena di miracoli.

DI MARIANO voto: 5
Partita in chiaroscuro che conferma tutte le difficoltà a ritrovare la giusta condizione per rendersi pericoloso negli ultimi trenta metri. Invece galleggia al limite dell’area senza trovare lo spunto per creare spazi fino al naturale ritorno in panchina.

→ (dal 65′) RODRIGUEZ voto: 6
All’andata il suo ingresso in campo col Lecce in svantaggio aveva segnato la svolta del match con una rimonta incredibile nel finale. Risale proprio a quella sfida il suo unico gol stagionale messo a segno. Si conferma così amuleto contribuendo a portare a casa un punto insperato con il cambio di modulo che crea più spazi per Coda.

All. BARONI voto: 6
Il Lecce di questa fase del campionato non è brillante, stenta a trovare la via della rete come faceva in passato, appare a tratti imballato e deve fare i conti con assenze che non permettono di schierare la migliore formazione, né di avere valide alternative in panchina. Nonostante ciò la classifica si muove comunque ed è un buon segno, anche se il primo posto è appannaggio ad oggi della Cremonese ed urge recuperare gli acciaccati ed i giocatori in ritardo di condizione.

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