LECCE – Un paio di giorni fa, Serse Cosmi, intervistato in radio, aveva affermato di essere affascinato dall’idea di una fusione fra i campionati di Serie B e Serie C, che verrebbero poi suddivisi in gironi. Un qualcosa finora di utopico, mai visto, che però Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha ora prospettato a partire dalla stagione 2024/’25. Il numero uno della federcalcio ha parlato di unificare la Cadetteria e l’ex Lega Pro, andando a rivoluzionare l’intero movimento.

I ricavi delle competizioni minorie, però, sono in continuo diminuendo, con l’aggravante dell’emergenza sanitaria che, come noto, ha comportato la chiusura di tutti gli impianti sportivi ed una corposa riduzione degli introiti già piuttosto miseri. Un bel problema per quelle società che devono fare di necessità virtù poiché non godono dei ricchi proventi derivanti dai diritti TV o degli sponsor che invece mettono sul piatto grosse cifre per affiancare il proprio brand a quello dei grandi club.

Gravina, oltre alla riforma di B e C, ha anche parlato della Serie A a 18 squadre e della situazione ripescaggi, affermando: “Non mi affascina parlare di numeri perché la riforma dei campionati non prevederà solo un cambio di format, ma sarà una vera e propria rivoluzione con un positivo impatto a livello di stabilità del sistema. Ad oggi non sono più sostenibili tre livelli di professionismo. Al Consiglio Federale ho proposto una fusione tra Serie B e C dalla stagione 2024/’25. A novembre si svolgerà un’Assemblea straordinaria per aggiornare il progetto sviluppato su più annualità, che prevede la creazione, a partire dal 2022/’23, di una Serie C e di una Serie D ‘d’Elite’, per aggredire una delle criticità economiche più grandi del sistema, ovvero il salto di categoria. Situazione ripescaggi? Non conoscendo le motivazioni del Collegio di Garanzia del CONI, per ora abbiamo deciso di aspettare”.

Sugli ingressi allo stadio, finora ammessi al 50% della capienza, e sulla questione green pass il presidente FIGC si è espresso così: “Riteniamo non soddisfacente il limite del 50% dei posti a sedere perché è inapplicabile, il nostro distanziamento sociale non permette di occupare un seggiolino sì ed uno no. Abbiamo chiesto al Governo di valutare la possibilità dell’occupazione a scacchiera. Green pass? Deve considerare tutti, non solo i tifosi, ma anche i giocatori. La nostra proposta è in linea con tutto quello che prevede la legge del Governo italiano. Il nostro protocollo è più severo e la Federazione vuole agevolare la campagna vaccinale ed in seguito valuterà se sarà il caso di adottare dei provvedimenti di obbligatorietà al vaccino per tutti i tesserati“.

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