Al giorno d’oggi, l’evoluzione tecnologica ha permesso di raggiungere dei miglioramenti incredibili in qualsiasi settore e anche nel campo dell’intrattenimento si sono ammirate tantissime novità. Basti pensare al mondo dei casinò online, dove giocare a briscola a soldi, ma anche a quello dei videogiochi, caratterizzato ormai da funzionalità e da una grafica sempre più avanzati. Detto questo, è interessante mettere in evidenza come ci sia sempre un filone nostalgico che ogni tanto ripropone dei prodotti veramente interessanti. È anche il caso della scelta che è stata fatta da parte di Atari, che ha preso la decisione di riproporre sul mercato le emozioni e le tendenze degli anni Ottanta, con il gioco denominato Super Sprint.
Super Sprint e il ritorno agli anni Ottanta
Atari non è certamente una delle software house più dominanti in commercio nel settore di riferimento, rispetto a quanto avveniva invece negli anni Ottanta, ma va messo in evidenza come rimane pur sempre un marchio che ha fatto la storia dei videogiochi e che gli appassionati continuano a identificare in modo quasi nostalgico, romantico. Tra anni Settanta e Ottanta, Atari si è fatta conoscere in tutto il mondo, con la diffusione di una serie impressionante di videogiochi, creando una sorta di base per lo sviluppo di questo settore negli anni successivi. Tra i vari titoli che hanno ottenuto un grandissimo successo, ne prendiamo in considerazione uno in modo particolare, ovvero quello denominato Super Sprint.
Correva l’anno 1986 quando il marchio guidato da Nolan Bushnell provò a lanciare in tutte le sale giochi al mondo il titolo Super Sprint. Si tratta di un vero e proprio racing game, che si può considerare il frutto dell’esperienza che era stata fatta con i giochi precedenti che facevano parte del medesimo filone. Infatti, Atari ha convogliato tale esperienza in un cabinato dotato di tre volanti. Il che, per quell’epoca, rappresentava una stranezza a tutti gli effetti, visto che offriva a tre persone la possibilità di sfidarsi in contemporanea in corse pazze e scatenate all’ultima curva, con una visuale sopraelevata dei vari tracciati.
Manovre poco realistiche, ma molto divertenti
È chiaro che, nel momento in cui si pensa a Super Sprint, non bisogna più immaginarsi i moderni ed attuali volanti, che offrono resistenza e un notevole feedback. Infatti, quelli del gioco di Atari erano decisamente “morbidi”, in grado di girare in modo libero, offrendo la possibilità di portare a termine delle manovre poco vicine alla realtà, ma al contempo estremamente simpatiche e divertenti. Le piccole automobili del gioco, che venivano proposte in un formato definito alla perfezione, correvano su uno schermo fisso, sfruttando una delle diverse scorciatoie presenti, andando a raccogliere qualche bonus posto sul percorso e cercando di schivare tutta una serie di ostacoli, tra cui delle pozze d’olio, ma anche barriere mobili e tornado.
Il gioco si sviluppa su ben 8 tracciati differenti, che dovranno essere affrontati in sequenza. In poche parole, solo i giocatori maggiormente dotati e capaci potevano raggiungere la pista numero 9. C’è stato un grande lavoro dietro la realizzazione di ogni circuito, e in effetti le peculiarità di ciascuno lo testimonia alla perfezione. Super Sprint è stato un’eccellenza in quanto alla giocabilità, visto che ha messo a disposizione degli utenti un gameplay decisamente facile, con un sistema di controllo impeccabile sotto ogni aspetto. In men che non si dica, infatti, è diventato uno dei giochi più diffusi e apprezzati all’interno delle sale giochi. Nel giro di poco tempo, poi, vennero realizzate anche delle versioni dedicate ai sistemi di console da poter usare direttamente tra le mura domestiche, come ad esempio la versione che è stata sviluppata per il Commodore 64.