LECCE (di Gavino Coradduzza) – A Pettinari si può e si deve perdonare quasi tutto: anche la palla-gol capitatagli tra i piedi (5°) e da lui sospinta senza la dovuta “cattiveria” verso la rete sguarnita; una legnata ben assestata avrebbe reso vano il salvataggio sulla linea di porta da parte della difesa vicentina. La partita si snoda a ritmo abbastanza sostenuto anche se non così tanto da giustificare diversi svarioni in appoggio o in disimpegno con la firma dell’una e dell’altra formazione…
Il primo quarto di partita dice di un Vicenza più intraprendente; orientato con una certa decisione verso il conseguimento del risultato pieno, mentre il Lecce procede con cautela, quasi in attesa che maturino i tempi giusti per colpire. E intanto i veneti si insediano per lunghi tratti nella metà campo di Majer e soci fiutando l’opportunità di colpire questo Lecce un po’ timido e un po’ confusionario e che, almeno per ora, fa affidamento sulla inconsistenza offensiva dei veneti e sulla consolidata bravura di Gabriel…
Se la cavano con la consueta applicazione gli uomini delle corsie esterne (Gallo e Maggio) ed i due centrali (Lucioni e Meccariello), mentre il centrocampo, pur non commettendo gravi peccati, organizza soltanto poche cose a beneficio degli attaccanti Pettinari e Coda, e ciò che organizza sconta in una certa misura la carenza di precisione e fantasia: si inventa poco…
Lo zero a zero non muta al termine di un primo tempo che per certi versi non è stato né carne né pesce e che si spera venga riscattato da una ripresa all’altezza delle premesse e delle promesse. E come sperato, la ripresa inizia bene, direi benissimo: così come era accaduto, come citato in avvio di commento, al 5° del primo tempo, Pettinari dispone anche in questa circostanza di una palla questa volta di gran lunga meno facile di quella allora sprecata; e qui è davvero bravo ad anticipare il suo controllore deviando la palla in rete su assist di Majer dal fondo. Gol non facile e soprattutto liberatorio ed importante…
L’azione che frutta il gol del pareggio agli uomini di Mimmo Di Carlo è lineare; ariosa, precisa, ma anche blandamente arginata dai giallorossi nel suo sviluppo; quella di Jallow non è propriamente una rasoiata da far paura, ma coglie Gabriel in posizione lievemente avanzata rispetto alla linea di porta e così la parabola deviata da Meccariello finisce in fondo al sacco…
Ma se a questo Lecce lasci spazio, paghi dazio! Dopo soli 3 minuti, puntuale, mentre il Vicenza annusa la possibilità dei tre punti e attacca a pieno organico, la palla in uscita disegna uno scambio preciso tra Pettinari e Coda; chiamato in causa ai sedici metri, Henderson sfodera un destro millimetrico che si infila a fil di palo e decide il match…
Questa è la gara; poi c’è la classifica su cui, ovviamente, incidono anche gli altri risultati; i conti dicono dunque che la Spal si è chiamata fuori, a causa del suicidio interno con l’Ascoli, che l’Empoli continua a trottare per conto proprio e che il Monza e la sempre “assistita” Salernitana (tra le mura amiche) reggono il passo dei giallorossi; ma è trascorsa un’altra giornata delle poche che ormai rimangono…