LECCE (di Gavino Coradduzza) – Il Lecce solido, deciso, non brillantissimo, ma quanto mai efficace mette alla frusta una Salernitana abulica nel primo tempo, caratteriale nella ripresa, ma sempre sotto la sferza dei salentini. I giallorossi (in versione ancora… maglia sentimentale) provano immediatamente ad aprire una breccia in quella che risulterebbe essere una tra le più solide difese del campionato; lo fanno partendo dal prolungato palleggio, non sempre esemplarmente preciso, e confidando sugli “affondo” dell’instancabile Pettinari e gli “agguati” in area della faina Coda. Poco o niente si sviluppa per vie centrali e poco produce la corsia sinistra; ma siamo ancora ai primi 15 minuti di gioco e molto ci si aspetta dal perfezionamento che mister Corini non mancherà di richiedere ai suoi uomini in corso di partita…
Il primo a scaldare le mani di Belec è Lucioni con un perentorio colpo di testa; il centrale giallorosso replica un minuto più tardi con un secco sinistro di collo pieno. Ma il dato più significativo è che il governo della partita è saldamente nelle mani degli uomini di Corini. Forse si eccede un pochino in “accademia” nei prolungati scambi tra i quattro del pacchetto arretrato; non è tuttavia da escludere che il fine sia quello di richiamare in avanti il centrocampo granata, ricavando in tal modo qualche corridoio entro cui sappiano infilarsi Coda, Pettinari e forse Majer o Henderson…
Pettinari, in verità, gioca assai largo, per cui Coda si trova (apparentemente) in solitudine; spesso lo va a trovare Björkengren, mentre Corini continua a sollecitare Gallo perché si spinga anche in avanti. Di roba da raccontare ce ne sarebbe tanta e riguarderebbe prevalentemente il portiere salernitano Gabriel, più volte chiamato a togliere le castagne dal fuoco, cavandosela brillantemente sia pure, forse, con un pizzico di invidia per il suo collega dirimpettaio e disoccupato…
Nei minuti finali della prima frazione il clima si accende a causa di qualche intervento non propriamente “fraterno”; ma tutto viene placato da un fantastico Pettinari, in gol con un diagonale destro secco, angolato e preciso al 44°; rete che premia la gestione-partita del Lecce e punisce l’atteggiamento rinunciatario della squadra di Castori orientata alla conserva dello zero a zero…
La ripresa inizia con qualche sofferenza: il Lecce non sembra quello della prima frazione e la Salernitana prova a mordere uscendo dal guscio entro cui si era rinserrata nel primo tempo. Le cose si mettono ulteriormente nel verso giusto al minuto 19: Coda viene innescato verticalmente da Henderson, si beve Bogdan e fila, solitario, verso l’area avversaria; al difensore ospite non resta da fare altro che stenderlo a qualche metro dalla linea dell’area di rigore: fallo da ultimo uomo e cartellino rosso inevitabile che Chiffi estrae giustamente…
La partita si avvia verso la sua destinazione più ovvia e naturale: Maggio (72°) si fa trovare puntuale, di testa, per il raddoppio (azione davvero esemplare). Finisce con un chiaro 2-0! Sarà un finale di campionato carico di lacrime e di sorrisi: ma a sorridere pare sia soltanto il Lecce: il Monza piagnucola a Chiavari e le lacrime del Venezia (bastonato dalla Reggina) fanno alzare la marea. Prepariamoci dunque ai fuochi finali… Intanto, serena Pasqua a tutti!