LIGNANO (di Pierpaolo Sergio) – Ennesimo pareggio della stagione per il Lecce che anche a Pordenone deve dividere la posta in palio e rinviare i propositi di grandezze ai prossimi appuntamenti. Nelle pagelle dei giallorossi si segnalano le prove di Gabriel, Hjulmand e Coda, autore del gol del vantaggio leccese e arrivato a quota 11 centri nella classifica marcatori. Da rivedere Lucioni, Nikolov e Stepinski.
GABRIEL: Sembrava poter trascorrere un pomeriggio tranquillo invece i suoi compagni di reparto non glielo permettono a causa di continue dormite che permettono ai neroverdi di attaccare la sua porta. Senza colpe sulla rete di Musiolik dopo che aveva respinto il tiro ravvicinato di Butic. Nella ripresa normale amministrazione e qualche uscita, prima della deviazione nel finale che mette fuori causa Morra pronto a concludere a rete nell’azione in cui Hjulmand e Pisacane evitano la beffa in pieno recupero. VOTO: 6,5
ADJAPONG: Solite amnesie al momento di andare in copertura sul diretto avversario. Lungo la sua fascia il Pordenone scende con frequenza cn Falasco che approfitta della scarsa verve dell’ex Sassuolo e di Nikolov che non vanno in adeguata marcatura. Prova qualche discesa in avanti ed è lì che si fa più apprezzare. Esce nella ripresa per un problema al tendine d’Achille della gamba destra che potrebbe segnare in negativo la sua stagione ed è costretto addirittura ad abbandonare il campo in barella. Auguri di pronta guarigione, Claud. VOTO: 5,5
→ (dal 62′) PAGANINI: Va a fare il terzino, ruolo non inedito per lui, ma non proprio adatto alle sue attitudini. Cerca di farsi trovare in sovrapposizione nei minuti finali del match ma sbaglia puntualmente il cross a centro area. VOTO: 5,5
PISACANE: Musiolik lo beffa in occasione del gol dell’1-1 anticipandolo a due passi dalla linea di porta dopo che Butic si era “bevuto” Lucioni. Per il resto sbroglia un paio di volte nel primo tempo intricate matasse spazzando l’area leccese. Sale di rendimento nella ripresa in cui prima sfiora di testa il possibile gol del nuovo vantaggio, poi allontana sulla linea un altro tocco da pochi passi di Musiolik in collaborazione con Hjulmand. VOTO: 6
LUCIONI: Da matita rossa l’errore in marcatura su Butic a cui concede di stoppare, girarsi e calciare in porta. Sulla respinta di Gabriel arriva il tocco sotto misura di Musiolik ma le responsabilità sulla rete del Pordenone sono soprattutto sue. Il secondo tempo gli permette di farsi perdonare la leggerezza e pulisce l’area giallorossa dalle sporadiche minacce che i ramarri portano alla porta del Lecce. VOTO: 5,5
ZUTA: Alterna cose positive a giocate talvolta raffazzonate. Con le buone o con le cattive riesce tuttavia a controllare le folate dei padroni di casa lungo l’out mancino. Nella ripresa si porta in avanti con maggior convinzione anche se non trova mai la giusta misura negli appoggi. VOTO: 6
NIKOLOV: Prestazione sulla falsariga della precedente contro l’Empoli. Non brilla e non garantisce adeguata copertura alla corsia destra del Lecce da cui il Pordenone spinge con continuità. Dopo l’ammonizione Corini lo richiama in panchina. VOTO: 5
→ (dal 62′) HENDERSON: Un innesto che dà velocità e maggior profondità alla manovra del Lecce. Diversi i suoi spunti negli ultimi trenta metri e, da buon scozzese, dimostra di avere carattere da vendere nei duelli che ingaggia e che lo portano a beccarsi un cartellino giallo per una scaramuccia con Vogliacco. Difetta solo in precisione al momento di servire gli assist, eccezion fatta che nell’azione del palo colpito da Mancosu. VOTO: 6
HJULMAND: Prova di carattere del giovane danese che prende per mano il centrocampo giallorosso e lo guida attraverso i marosi che d’improvviso colpiscono la sua squadra dopo il vantaggio di Coda. Cerca di far ripartire la manovra ma non perde di vista gli avversari che avanzano verso l’area salentina. Un po’ in calo nei secondi 45′ ma ha il grande merito di impedire a Musiolik di spingere la palla in porta nel recupero. VOTO: 6,5
BJORKENGREN: Inizio di match incoraggiante poi si smarrisce e gira a vuoto in mediana senza fare filtro davanti alla difesa. La musica non cambia neppure nella ripresa quando si limita al compitino senza più sussulti se non per l’ammonizione ingenua che rimedia. VOTO: 5,5
MANCOSU: Gara sottotono per il capitano giallorosso che non ripete la bella prestazione dello scorso turno con l’Empoli. Ad ogni modo, capita proprio a lui l’unica palla-gol del secondo tempo ma il suo colpo di testa su cross di Henderson si stampa sul palo per un’impercettibile deviazione del suo marcatore. VOTO: 5,5
CODA: Rientro con gol per il capocannoniere leccese che dimostra nell’azione del vantaggio salentino il perché sia in vetta alla classifica marcatori. Numeri d’alta scuola prima della stoccata a rete. Poi si addormenta e perde via via contatto con la partita. VOTO: 6,5
STEPINSKI: Neppure il ritorno del compagno di reparto gli giova nel ritrovare smalto e convinzione. Continua a perdere un numero spropositato di palloni e non aiuta il Lecce a salire come vorrebbe il suo allenatore. Viene richiamato in panca a mezz’ora dalla fine senza lasciare tracce del suo passaggio sul terreno di gioco. VOTO: 5
→ (dal 62′) RODRIGUEZ: Stavolta nn gli arriva mezzo pallone giocabile e così diventa difficilissimo riuscire a incidere sul risultato. Si dà un gran da fare e svaria lungo tutto il fronte d’attacco quando Coda finisce la benzina. VOTO: 6
All. CORINI: Primo quarto d’ora stellare per una squadra che poi si smarrisce alla prima avversità. Inspiegabile il motivo per cui le ansie prendano il sopravvento subito dopo il meritato vantaggio. Eccessiva sicurezza o superficialità nel mantenere il risultato non sono ragioni che possano andare bene per una formazione con ambizioni da “grande” qual è, per sua stessa ammissione, il Lecce. Stavolta i cambi non sortiscono gli effetti della scorsa gara e c’è l’infortunio di Adjapong che non lo può far stare tranquillo in chiave futura col mercato che lunedì chiuderà i battenti. VOTO: 5,5