LECCE (di Gavino Coradduzza) – Peccato. Sì, peccato perché il Lecce la sua buona, molto buona partita, l’ha disputata; ha fatto quanto era in suo potere per riaccendere la luce dopo il buio contro il Pisa, ma quella luce non è riuscita ad impedire che un gran bel gol degli emiliani consegnasse i tre punti alla SPAL di mister Pasquale Marino…

Pdroni di casa più rapidi e pronti a mettersi in movimento cercando, dai primi fraseggi, di orientare l’ago della loro bussola verso l’area di Gabriel, mentre il Lecce sta ancora scaldando i motori. Solo pochi minuti ed anche i giallorossi entrano in partita…

La scelta della panchina è quella di collocare Paganini in posizione a lui più congeniale e affidare a Mancosu le leve di collegamento tra il centrocampo e le due punte Stepinski e Coda. Si procede con sussulti alterni, vivaci, dunque il confronto è davvero di livello apprezzabile; è un  buon livello: più compassata e manovriera la Spal, più incisivo nelle proiezioni il Lecce; ed intanto Gabriel non si smentisce e colloca le pezze giuste quando sono indispensabili per non raccogliere la palla in fondo al sacco…

La prima frazione si inchioda allo 0-0, la seconda si apre con un colpo di testa di Paloschi fermato dal palo. È il primo squillo di una Spal che sta crescendo e a poco serve il gol di Mancosu (57°) viziato da fuorigioco, se non a tenere la Spal in costante allarme perché è chiaro che oggi,i giallorossi, possono colpire in qualunque momento; ci prova Coda,va vicino al bersaglio Stepinski e Mancosu, prima di uscire, staziona in “zona tiro”…

Il secondo tempo è di elevata qualità; sono in campo due squadre che mostrano di aver voglia e requisiti per fare bottino pieno; si capisce che l’esito finale dipenderà da un episodio sui tanti che si susseguono su entrambi i fronti. E l’episodio decisivo giunge a 10  minuti dal termine: ad innescarlo è una corta e blanda respinta di Paganini che favorisce un bolide imprendibile anche per san Gabriel: la legnata di Strefezza è di rara potenza e di tale precisione da renderla imparabile…

Il Lecce, prima del termine, racimola un colpo di testa di sulla traversa proprio mentre l’ottimo signor Doveri fischia tre volte la fine del match. Penso sia lecito affermare che la buia notte calata improvvisamente contro il Pisa abbia lasciato spazio ai chiarori di un Lecce ritrovato. All’appello mancano solo i punti

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