LECCE – Piccolo ritorno alla “normalità” con la conferenza stampa di presentazione di Massimo Coda, attaccante ingaggiato dall’U.S. Lecce da svincolato dopo l’esperienza vissuta l’anno scorso tra le fila del Benevento volato in Serie A. Questa mattina il nuovo numero 9 della formazione giallorossa è stato presentato ufficialmente nella ‘pancia’ dello stadio “Via del Mare” dal direttore Pantaleo Corvino.

Queste le sue dichiarazioni: “Ho scelto Lecce perché è arrivata la chiamata di un direttore come Corvino che ha fatto la storia del calcio. Poi ho valutato l’importanza ed il calore della piazza, in più cercavo una società solida ed ecco che l’offerta del Lecce rappresentava il meglio. Restare in Serie B è una mia precisa volontà dopo alcune scelte penalizzanti vissute l’anno scorso su cui però preferisco sorvolare. Qui cercherò di riscattarmi e far felici quante più persone possibile. Il segreto per vincere? Quest’anno, secondo me, avere una squadra che sa fare bene la fase difensiva sarà importante. In avanti abbiamo tanta qualità e, se troveremo un equilibrio difensivo, raggiungeremo grandi risultati. L’impatto on i nuovi compagni di squadra è stato subito positivo. Si tratta di un gruppo fatto di bravi ragazzi anche se con il mercato ancora aperto tutto può cambiare”.

“Il numero 9? Mi porta bene e cerco ogni anno di prendere quella maglia. L’intesa con Falco si trova facilmente quando si tratta di elementi tecnicamente validi come è lui. Col Monopoli ci siamo trovati bene. Il 4-3-3 non è un modulo nuovo per me. Lo abbiamo fatto anche a Salerno ed è nelle mie doti sacrificarmi nel ruolo di attaccante centrale. Mister Corini è persona seria e motivata e bisogna seguirlo per fare bene anche quest’anno cercando di attuare al meglio il suo credo calcistico. Volevo giocare in uno stadio caloroso che poi è l’impressione che il Via del Mare mi ha sempre dato da avversario. Dispiace per l’assenza dei tifosi che ci può inizialmente penalizzare ma, finché non ci sarà la riapertura degli stadi, bisognerà convivere con questa situazione. Sono risultato spesso importante come realizzatore, ma so di poter essere importante anche nella fase di costruzione della manovra. La mia generosità infatti mi porta magari a non essere sempre lucido sotto porta”.

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