LECCE – La scarpata in faccia di Federico Bonazzoli a Giulio Donati non ravvisata dall’arbitro Gianluca Rocchi e dal suo omologo Fabrizio Pasqua che era in sala VAR durante Lecce-Sampdoria ha scatenato vibranti proteste negli ambienti del tifo giallorosso. Già ieri, durante la diretta su DAZN dell’incontro, in tantissimi sottolineavano l’entrata killer dell’attaccante doriano ai danni del difensore leccese non sanzionata dal direttore di gara fiorentino in maniera incomprensibile. Eppure, la società giallorossa preferisce non alzare i toni e mantenere la propria linea improntata al rispetto delle regole.

Ad ogni modo, oggi Saverio Sticchi Damiani è tornato sull’argomento all’emittente campana Radio Punto Nuovo: “Ieri è stata una brutta sconfitta. Sono dispiaciuto ed allo stesso tempo determinatissimo, non molleremo una virgola da qui alla fine del campionato. Ieri c’è stato un gesto gravissimo: se l’arbitro non ha visto il calcio in faccia al nostro giocatore, il Var avrebbe dovuto segnalare quell’intervento che ha visto tutta Italia“.

L’arbitro Rocchi non è stato per niente aiutato dalla tecnologia che è nata per essere di supporto. L’entrata di Paz su Depaoli – ha aggiunto il presidente del Lecce – mi è sembrata sul pallone, ma può essere un giudizio soggettivo. La precedente questione è invece oggettiva, clamorosa. Il Var deve aiutare l’arbitro. Una partita in 10 contro 11 per 80 minuti è tutta un’altra partita, potrebbe pregiudicare la lotta retrocessione“.

Ho sempre cercato di mantenere i toni bassi, nel rispetto della categoria, oggi ancora una volta non ho voglia di parlare della prestazione dell’arbitro, ma di regole. Tuttavia non ho intenzione di alzare i toni, parlare di complotti, ma non riesco a spiegarmi come mai il Var non intervenga su un caso così palese“.

Noi addetti ai lavori abbiamo le nostre responsabilità, abbiamo fatto i nostri errori, ma è oggettivo che ieri si sia verificato un evento grave. È successo più volte che quest’anno abbiamo subito qualche ingiustizia dal Var, come il rigore contro la Lazio di Lapadula, l’unico caso di rigore parato da Gabriel che si era spostato di 1 millimetro dalla linea (contro il Napoli all’andata, ndr). Con noi il Var ha spaccato il capello, mentre in casi clamorosi come quello di ieri, a nostro vantaggio, non è intervenuto: è molto complicato per noi spiegarlo, anche ai nostri tifosi“.

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