LECCE – Il Partenariato composto dall’ASD “Oratorio Sant’Ippazio” di Tiggiano (capofila), dall’Oratorio “Karol Wojtyla” di Cerfignano, dalla Pallavolo Azzurra di Alessano e dall’Azzurra Donne di Alessano, costituito nell’ambito del Progetto “Ci mettiamo in gioco”, comunica che nei giorni scorsi ad Alessano, presso la Palestra IISS “G. Salvemini”, si è svolto “Ci siamo messi in gioco su Passi Diversi”, evento conclusivo del progetto, al quale hanno partecipato noti rappresentati, nazionali e locali, del mondo sportivo, impegnati nell’inclusione nello Sport.
Nella stessa occasione, Ludovico Malorgio, presidente del Panathlon Club Lecce, ha consegnato ai rappresentanti del Partenariato, il Premio “Fair Play – Mario Stasi” al valore etico al progetto “Ci mettiamo in gioco” ed ai soggetti che l’hanno realizzato. Inoltre, Giuseppe Pierro, Responsabile “Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri” ha inviato una lettera a don Lucio Ciardo, come rappresentate del soggetto capofila del progetto. Sempre a don Lucio Ciardo, durante lo stesso evento, Antonio Pellegrino, Delegato Provinciale CONI Lecce, ha consegnato il gagliardetto del CONI – Comitato Olimpico Nazionale Italiano.
“Ci mettiamo in gioco” è stato avviato nel gennaio 2019. In dodici mesi di attività ha allargato le opportunità di accesso allo sport per bambini, ragazzi e adulti che si trovano alla periferia del sistema sociale per difficoltà economiche, fisiche, psichiche, culturali. Offrendo occasioni di incontro e interazione tra diverse culture, età, abilità e capability. Si è svolto nel Sud Salento: terra oggi “estrema” riconosciuta come area interna depressa, da sempre terra di sbarchi e di accoglienza. Il partenariato ha scelto un percorso di aggregazione inclusiva attraverso attività sportive e ludico-ricreative rivolte a famiglie a basso reddito con problemi di abbandono scolastico e immigrate, spesso in presenza di minori non accompagnati, andando a operare nell’ambito dell’educazione extra-scolastica dei minori e dell’inclusione dei giovani, migranti e portatori di diverse abilità che versano in situazioni di disagio sociale.
Il termine “Panathlon“, proveniente dalla lingua greca, può essere tradotto con l’espressione “insieme delle discipline sportive”, mentre il motto “Ludis Iungit” significa “uniti dallo sport“. Il Panathlon International, che non ha fini di lucro, è l’associazione di tutti i “Panathlon Club”, i quali sono fondati essenzialmente sul volontariato dei soci, è un Movimento internazionale per la promozione e la diffusione della cultura e dell’etica sportiva, secondo il riconoscimento ufficiale del CIO, e si propone di approfondire, divulgare e difendere i valori dello Sport inteso come strumento di formazione e di valorizzazione della persona e come veicolo di solidarietà tra gli uomini ed i popoli. Il Panathlon attua l’unità del movimento e lo dirige con l’appoggio dei club riuniti in distretti su di un territorio idealmente unico e unitariamente rappresentato. È aconfessionale, apartitico, senza distinzione di sesso e di razza.