LECCE – Giovanni Custodero, il “calciatore guerriero” di Fasano, si è spento nella notte all’età di 27 anni, dopo aver lottato per quattro anni contro una rara forma di sarcoma osseo. Prima di essere colpito tre anni fa dalla tremenda malattia, giocava come portiere nel Cocoon Fasano calcio a 5, in Serie C/2. Il giovane pugliese aveva subito l’amputazione della gamba sinistra nel tentativo di bloccare la malattia ed era stato costretto a sottoporsi successivamente ad altri cinque interventi chirurgici, seguiti da cicli di chemioterapia e radioterapia. Pochi giorni fa il giovane atleta aveva scelto di entrare in coma farmacologico, stremato dalla lunga lotta contro il cancro, ma lo ha fatto a modo suo, lanciando ancora una volta un messaggio all’insegna dell’amore e sempre col sorriso ad illuminargli il viso.

Le ormai famose magliette con apposta l’immagine dell’elmo di Leonida che lui stesso aveva deciso di stampare su consiglio di un suo amico e che lo rappresentavano gli hanno dapprima permesso di acquistare un arto artificiale, ma poi sono servite per raccogliere fondi destinati ad aiutare gli altri giovani che purtroppo lottano contro quel “mostro”.

Giovanni usava i social per aggiornare amici e conoscenti sulla sua malattia. Stremato dalle cure e dal male che lo aveva colpito aveva deciso pochi giorni fa di informare così i suoi followers della decisione che aveva assunto per salutare tutti e ringraziarli per la vicinanza ed il sostegno: “Negli ultimi post vi avevo accennato che la situazione non è delle migliori. Eccoci arrivati alla battaglia finale, siamo io e lui, uno davanti all’altro e lo guardo in faccia: capisco che è forte dell’energia con la quale l’ho nutrito in questi anni, mentre io sono ormai stanco. Ho deciso di trascorrere le feste lontano dai social ma accanto alle persone per me più importanti. Però, ora che le feste sono finite, e con loro anche l’ultimo granello di forza che mi restava, ho deciso che non posso continuare a far prevalere il dolore fisico e la sofferenza su ciò che la sorte ha in serbo per me. Sarò indotto in coma farmacologico e terminerò così il mio percorso sperando di essere stato d’aiuto a molte persone. Voglio per l’ultima volta ringraziarvi per ciò che siete stati, siete e sarete sempre: la mia forza. Da domani sarò sedato e potrò alleviare il mio malessere“.

Alla famiglia di Giovanni Custodero le più sentite condoglianze ed il commosso cordoglio della redazione de Leccezionale Salento.

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