LECCE – Sono due anni esatti che, se dici Lecce, dici Fabio Liverani. Era il 18 settembre 2017 quando il tecnico romano veniva chiamato sulla panchina a rilevare Primo Maragliulo, a cui la dirigenza giallorossa aveva affidato la squadra dopo le dimissioni di mister Roberto Rizzo. Un’avventura che in pochi potevano allora immaginare si sarebbe trasformata, nell’arco di due sole stagioni, in un’esperienza trionfale, in un rapporto biunivoco d’amore e rispetto tra l’allenatore ed un territorio che, ben presto, ha imparato a conoscere modi di fare, di pensare e credo tattico dell’allenatore tra i più vincenti di sempre con questa società.

Due promozioni consecutive dalla Serie C alla Serie A hanno portato Liverani nella storia del calcio leccese. Negli annali resterà per sempre scolpito il suo nome accanto a quelli di pochi altri privilegiati che hanno avuto l’onore di meritarsi un posto di diritto nell’ultracentenaria vita del principale club salentino per meriti sportivi conquistati militando nella società giallorossa.

Suo il merito di aver strappato la squadra leccese alle pastoie della terza categoria in cui era precipatata nell’estate del 2012 in seguito alla scandalo del calcioscommesse. Seia anni di amarezze e delusioni cancellati d’un colpo dalla cavalcata che quel Lecce seppe compiere chiudendo la stagione al primo posto con promozione diretta in B senza più passare dalle forche caudine dei famigerati play-off. La data rimasta nelle menti e nei cuori di tutti è il 29 aprile 2018, giorno della vittoria di capitan Checco Lepore e compagni sulla Paganese e della successiva festa promozione per le vie della città.

Un solo anno, vissuto da sorpresa assoluta e da protagonista dalla sua creatura plasmata in estate in accordo con la società e col Ds Mauro Meluso, ed ecco che anche un altro sogno si avvera: il Lecce torna in Serie A dalla porta principale, sul campo. Stavolta è l’11 maggio 2019 a entrare nel novero delle pietre miliari con i giallorossi di capitan Marco Mancosu che battono lo Spezia e possono brindare al ritorno in massima serie. La città e la provincia esplodono di gioia fino a notte fonda. Liverani è il nuovo eroe-condottiero a cui “perdonare” qualche rapporto non certo idialliaco con giocatori molto amati dai tifosi che, anche questa volta, lasciano Lecce e si accasano altrove.

Il campionato 2019/2020 è quello della grande occasione sia per Liverani, che per il Lecce. Il mister può finalmente tornare a misurarsi con la Serie A solo assaporata sulla panchina del Genoa, mentre il club di via Costadura può accelerare quel progetto di crescita (non solo tecnica) pianificato a tavolino e che oggi vede l’U.S. Lecce tra le 20 reginette del campionato italiano di massima divisione. Niente più incontri con avversari che ci limitiamo a definire “poco noti”, giocati spesso su campi di patate. Oggi il Lecce se la vede nuovamente con Juventus, Milan, Inter, Napoli e via dicendo.

A Torino, alla terza giornata, è poi arrivata la prima vittoria stagionale in A. La sensazione è che ci saranno molte altre belle pagine da scrivere e raccontare a chi ha, o avrà in futuro a cuore, quei colori che sanno far palpitare un numero sempre crescente di tifosi.

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