LECCE (di Gavino Coradduzza) – Tre minuti finali di palpitazioni aspettando che Giua di Olbia, l’arbitro dell’incontro, rientrasse dalla visione del VAR per decidere se era il caso di assegnare un secondo calcio di rigore al Toro, ma niente penalty e meritata vittoria del Lecce…

Era già capitato altre volte che i giallorossi facessero vedere i sorci verdi ai granata; è capitato ancora una volta, in barba a chi non avrebbe scommesso un solo penny sul successo della squadra di Liverani. Sia ben chiaro che il successo dei giallorossi a Torino non fa una grinza; è legittimo e strameritato anche a prescindere dall’episodio finale che ha allungato la partita di una decina di minuti…

Andiamo dunque alla partita: la sorpresa cercata e voluta da Liverani col mandare in campo una formazione inedita ed inattesa produce l’effetto desiderato. Il Lecce spregiudicato con due punte (Farias e Lapadula) ed un trequartista rifinitore (Falco) costringe il Torino ad abbassare il baricentro; da qui l’impoverimento dei rifornimenti per Belotti e Berenguer

Se Mazzarri si aspettava una piacevole passeggiata (forte dei 6 punti conquistati), dopo una decina di minuti deve pensare al sistema buono per ritrovare la sua squadra. che procede a tentoni e con pericolosità vicino allo zero. Poco rifornito, ma sempre sgusciante, Belotti punta spesso Rossettini costringendolo anche al fallo da cartellino giallo; anche Lucioni deve ricorrere alle maniere forti con conseguente giallo. È un Toro compassato, lontanissimo dallo stile consolidato di squadra guerriera; fa girare palla a ritmo parecchio blando e ogni tanto azzarda il lancio improvviso in profondità cercando la rapidità sgusciante di capitan Belotti…

Una delle novità della formazione scelta da Liverani è Tabanelli: non gli viene assegnato un ruolo o un settore preciso; naviga a tutta birra svenandosi tra estrema difesa e supporto alle punte; gli scappa qualche imprecisione di troppo, ma è l’uomo ovunque. Come al solito, è Falco a creare parecchi grattacapi alla difesa di Mazzarri, ed è proprio da una imbeccata di Majer che Falco inventa una delle sue percussioni condita di finte e chiusa con un sinistro teso che Sirigu respinge sui piedi di Farias che non ci pensa due volte prima di spedire la palla in rete. Toh, Il piccolo Lecce piega il Torino delle meraviglie!

I granata accusano il colpo, sbandano, si disuniscono ulteriormente e rischiano di subire il raddoppio. Delude parecchio il primo tempo del Torino che pare sceso in campo senza armatura, indossando qualcosa che rassomiglia ad una vestaglia da camera. Anche, forse, per la sfrontata personalità mostrata dal Lecce…

I granata pareggiano con un calcio di rigore frutto di una delle tante spinte e trattenute in area (se ne contano spesso a dozzine); l’arbitro coglie una ’’cintura’’ di Tabanelli ai danni di Zaza. Dal dischetto Belotti non fallisce e spiazza Gabriel

Al 18° Liverani richiama in panca le due punte Farias e Lapadula e spedisce in campo Babacar e Mancosu. Il Lecce migliora quanto ad equilibrio, occupa ancor meglio il campo e si distende in avanti con più disinvoltura e con nuove idee. Così, al minuto 73, Calderoni fionda un gran tiro verso la porta, Sirigu respinge come può, ma proprio sull’accorrente Marco Mancosu (fosforo: non stava lì per caso, immagino…) lui queste cose le sa fare bene, ed infatti spedisce in rete di prima intenzione.

Il Toro è in bambola; Babacar ci prova con una girata al volo ma questa volta Sirigu fa un mezzo miracolo, mentre poco dopo sbaglia la mira e calcia a lato da buona posizione. Con le sostituzioni operate dai due tecnici la partita si vivacizza; da qualche minuto è anche molto bella; si riscatta così quel primo tempo abbastanza monotono ed un pochino deludente…

Dopo la già decritta suspence finale quando a recupero abbondantemente scaduto i padroni di casa reclamano un altro rigore che l’arbitro ed il VAR non ravvisano, il Lecce festeggia con i 1200 tifosi al seguito e ritorna da Torino con spirito nuovo e diverso rispetto a quanto visto nelle due precedenti partite. Il cielo grigio e carico di nuvoloni è stato spazzato via dal vento di Torino…

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