LECCE – Non c’è tempo per analizzare e sviscerare ulteriormente la debacle di sabato a Cittadella. Oggi è già vigilia di campionato e al “Via del Mare” ritorna una sfida di grande fascino: Lecce-Hellas Verona. I gialloblù ospiti, costruiti per centrare il pronto ritorno in Serie A, veleggiano in zona play-off dopo una prima parte di stagione vissuta a ritmi altalenanti, se parametrati sempre con la grandeur che chiede la piazza.

Fabio Grosso, perennemente sulla graticola e autore di buoni risultati quando è lì, lì per cadere, respira una boccata d’ossigeno dopo esser stato vicino a lasciare prima di Spezia-Verona. Allora i gialloblù venivano da tre pareggi contro Cosenza, Carpi e Crotone. La vittoria del “Picco” e i 3 punti ripresi in casa contro la Salernitana hanno permesso l’aggancio al quinto posto a 39 punti, uno in più del Lecce.

Nel Salento, quindi, l’Hellas è alle prese con un altro esame di maturità, forse campale per quanto riguarda il potenziale aggancio al treno della promozione diretta. Il tecnico, però, si presenta con l’infermeria piena. Oltre ai lungodegenti Tozzo, Crescenzi, Matos, Ragusa e Munari, in occasione della trasferta leccese ci saranno Marrone (già in contrattura al polpaccio), Kumbulla (risentimento al flessore sinistro) e Zaccagni (fastidio muscolare alla coscia). In più anche l’attaccante Samuel Di Carmine, lo squalificato Empereur e Danzi non saranno del match.

La rosa a disposizione del Campione del mondo 2006 però è piena di elementi di valore, e non saranno le defezioni a sminuire il potenziale del Verona, che in attacco gode del buon momento dell’eterno Gianpaolo Pazzini, pronto a fare il terminale offensivo del 4-3-3; ai suoi lati, due posti per tre. Lee è in crescita, Laribi è una garanzia, ma l’apporto di Di Gaudio, soprattutto a match in corso, può essere devastante.

In mediana la coperta può essere corta. Rispetto alla vittoria con la Salernitana manca anche Zaccagni. Colombatto, play, e Gustafson mezzo destro le conferme. Per l’altro posto lo scozzese Liam Henderson dovrebbe avere più chance rispetto all’adattamento di un esterno al centro, all’avanzamento di Vitale o al lancio di un baby.

Infine la difesa, coperta dal guardiano dei pali Silvestri. Proprio Vitale, prelevato dalla Salernitana, è stato uno degli acquisti invernali che rende note le ambizioni del Verona. Con il dirimpettaio Faraoni (o Almici) a destra, la coppia centrale Dawidowicz-Bianchetti obbligata.

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