Lecce-Salernitana 2-2

SALERNO – Sembra passata un’eternità da Lecce-Salernitana, ma si tratta solo di un girone, che effettivamente nel calcio non è poco. Ma pensare all’aria respirata dopo quel 2-2, tra le contestazioni per l’ingresso in campo di Chiricò e la vittoria fallita nel finale, stride con il presente vissuto dalla banda Liverani, che proprio nella sua guida tecnica ha uno degli artefici principali dell’ottimo rendimento in questo campionato.

È passata un’eternità, questa volta vera a tutti gli effetti, dai ricordi di Angelo Gregucci da San Giorgio Jonico, neo-allenatore della Salernitana, da quando sedeva sulla panchina del Lecce. L’allora debuttante in A, nel Salento raccoglieva la difficile eredità di Zdenek Zeman proprio dopo un campionato in B nel club campano. Oggi la storia è diversa: Gregucci è tornato all’Arechi al posto di Stefano Colantuono da primo allenatore dopo due stagioni. All’ultima esperienza nel 2015/’16 ad Alessandria sono seguite le esperienze da vice dell’amico e collega Roberto Mancini con la Nazionale Italiana e lo Zenit San Pietroburgo.

Il 2019 della Salernitana è cominciato al meglio con il colpaccio in casa del Palermo capolista. L’1-2 ha riavvicinato la zona play-off, agganciata di fatto dai campani a 27 punti, settimi con Spezia e Cittadella, a 4 lunghezze dal Lecce.

Ballottaggi in difesa- L’assenza di Migliorini è il primo grattacapo per il trainer tarantino. L’ex Raffaele Schiavi ha recuperato la condizione al pari di Bernardini e potrebbe posizionarsi nel terzetto con Mantovani e Gigliotti. Fonti vicine alla squadra campana però danno per favorito Romano Perticone. Arriverà a giorni Hysen Memolla, mancino albanese già annunciato in partenza dall’Hajduk Spalato. Memolla, già avversario del Lecce col Martina Franca, completerà il pacchetto arretrato e sarà una buona alternativa a Vitale sull’out mancino.

Spazio al neoacquisto- La contemporanea assenza di Di Tacchio (squalificato) e Akpa Akpro (infortunato) induce Gregucci a reinventare il reparto partendo dalle sicurezze Pucino, corteggiato dall’Ascoli in queste ore, e Vitale. Al centro c’è Castiglia, scorer finale del 2-2 dell’andata. Con lui ri-debutterà dal 1′ Minala, tornato a Salerno in questa sessione di mercato e schierato già contro il Palermo. L’altro metronomo Di Gennaro sembra destinato alla panchina. Odjer, centrocampista ghanese, probabilmente non farà parte della lista ed è dato per partente.

Tiago Casasola

L’attacco degli Anderson?- Il reparto offensivo dei granata può contare su due omonimi. Con il Palermo, a supporto di Jallow c’erano Andrè Anderson, brasiliano, e Djavan Anderson, olandese. Le similarità continuano con il primo impatto al calcio italiano dei due, giunti, manco a dirlo, per volere della Lazio, che ha pescato Andrè, 19enne, dal Santos e Djavan, classe 1995, dall’Ajax. Le caratteristiche tecniche differiscono: più tecnico e offensivo il verdeoro, terzino con licenza di spinta l’oranje. La difficoltà dell’impegno al “Barbera“, poi trionfale, magari ha indotto il tecnico a dare un sapore variegato all’attacco. Domani, oltre che Djuric al posto di Jallow, si potrebbe registrare l’avanzamento di Tiago Casasola, esterno molto positivo nella prima parte di campionato, chiuso ora in mediana da Pucino, più adeguato ai dettami di Gregucci.

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