LECCE – È dunque Panagiotis Tachtsidis il primo rinforzo del calciomercato invernale del Lecce. Seguito già dalla fine di dicembre, è stato ufficializzato con la formula del prestito con obbligo di trasformazione dell’acquisizione da temporanea in definitva in caso di promozione in Serie A e alternativamente con diritto di opzione.

Il 27enne greco, nato a Nafplio, città di mare periferia del Peloponneso, arriva dal Nottingham Forest, dove le 0 presenze nella prima parte di stagione sono soltanto l’ennesimo capitolo di una carriera piena di stranezze e contraddizioni che hanno frenato il valore dell’atleta.

Tachtsidis, regista mancino, predilige il classico ruolo da metodista di centrocampo, ma è impiegabile anche da centrocampista centrale. Il fisico statuario (1.91 cm) non lo rendono un fulmine di guerra nei movimenti; anche per questa ragione, ripercorrendo il rendimento e i picchi in carriera, si potrebbe dire che il greco si esprime meglio da play, dove oltre alla gestione dei tempi abilità principe, spicca per utilità nel gioco aereo e nei contrasti.

Quel trasferimento “geniale”– La prima, suo malgrado, singolarità della carriera di Tachtsidis investe il precedente trasferimento. Nell’estate del 2017, dopo un’altra vicenda tribolata che sarà raccontata in seguito, l’Olympiacos acquista le prestazioni di Taxi dal Torino. Per lui, cresciuto nelle giovanili dell’AEK Atene, seconda rivale dei biancorossi dopo il Panathinaikos, il paese natio non è foriero di continuità. Le 25 presenze (3 in Champions) e soltanto due assist non valgono la conferma al Pireo.

Peccato che per in estate sfumi il trasferimento in Inghilterra per la chiusura del calciomercato inglese per questioni di tempo. Da qui la strana soluzione. Evangelos Marinakis è sia il presidente dell’Olympiacos, sia del Nottingham Forest. Contratto con i greci terminato e firma con gli inglesi il giorno dopo da svincolato, acquistabile quindi da qualsiasi squadra senza problemi. La manovra di Marinakis però non è bastata a conquistare le sorti del Nottingham Forest, club in lotta per la zona play-off della Championship (Serie B inglese).

Gianluca Petrachi

Lo strano caso di Torino– Andando a ritroso nella carriera di Taxi, si trova anche il percorso atipico con conflitto connesso al Torino. Voluto fortemente dal d.s. Gianluca Petrachi (leccese, è un caso?) dopo esser stato già al Toro nel 2013/’14 (11 presenze e un gol dopo le 12 della prima metà campionato al Catania), non trovò molta approvazione dall’allora allenatore Sinisa Mihajlovic.

L’inconsueto conflitto tra il responsabile dell’area tecnica, che vedeva in Tachtsidis il metodista ideale per il 4-3-3, e il serbo si “risolse” con una strana parentesi di un mese e mezzo: ritiro austriaco con il Torino e cessione nell’ultimo giorno di mercato al Cagliari. Si narra che il greco fosse una seconda scelta in casa granata rispetto a Mirko Valdifiori, richiesto e ottenuto fortemente da mister Sinisa solo il 31 agosto 2016, non senza dei periodi di stallo per le iniziali alte richieste del Napoli.

Stesso destino a Cagliari– In Sardegna non fu subito amore, anche perché, come spesso succede per i trasferimenti al fotofinish, anche i rossoblù puntavano inizialmente su un altro profilo, quello di Mati Fernandez, soffiato dal Milan. Ben sei assist con Massimo Rastelli, chiavi del centrocampo in mano e rendimento più alto con il 4-3-1-2 che con il 4-2-3-1 al fianco di Barella.

L’esplosione– La felice storia italiana di Tachtsidis è cominciata con uno dei club più… greci. L’Hellas Verona, così chiamata per onorare la Hellade, l’antica Grecia, nacque per l’idea condivisa degli studenti del prof, di Greco naturalmente, Decio Corubolo. Proprio l’Hellas Verona (2011/’12) fu il prestito più importante di Tachtsidis, acquistato dal Genoa su consiglio del difensore Sokratis Papasthatopulos dopo esser stato il più giovane calciatore a debuttare con l’AEK Atene (16 anni e 348 giorni) e dopo i primi viaggi a vuoto a Cesena e Grosseto. 39 presenze e play-off disputati lo score.

Prediletto del boemo– Tra gli estimatori di Tachtsidis non c’è soltanto Gianluca Petrachi. Durante la prima esperienza veronese, il centrocampista si guadagna la stima di Zdenek Zeman, suo avversario con il Pescara delle meraviglie che domina quel campionato. La Roma chiama il boemo e una delle prime richieste è proprio il regista greco, sulla ribalta improvvisa del grandissimo calcio.

Taxi non sarà una delle scommesse vinte da ZZ, che lo preferisce spesso a Daniele De Rossi, descritto dallo stesso Tachtsidis come un modello insieme a Francesco Totti. Arrivano due assist e il primo gol in A (in Roma-Bologna 3-3), ma non la conferma. Il Genoa lo riscatta, ma passa al Catania nell’operazione di mercato che porta in Liguria Francesco Lodi.

Ritorno a Verona– La continuità, dopo i buoni segnali a Torino, arriva grazie al secondo capitolo all’Hellas Verona, nel 2014-’15. Con Andrea Mandorlini è titolare inamovibile (34 caps) e regista di una squadra che sfodera un ottimo rendimento (13° posto finale). A fine stagione, però, nessun riscatto. La posizione prediletta? Play basso nel 4-3-3 con ai suoi fianchi i corridori Ionita, compagno anche a Cagliari, e Halfredsson.

Ancora Genoa, ma questa volta da “grande”. Gasperini lo utilizza 25 volte nel suo 3-4-3 ma la continuità in carriera è una chimera per il classe 1991, che ritornerà a Torino e vivrà la querelle sopra descritta con Mihajlovic prima dei trasferimenti più recenti. Nazionale greco, in 25 presenze annovera un gol, arrivato l’11 ottobre 2015 durante Grecia-Ungheria (4-3) valevole per le qualificazioni a Euro 2016.

E Liverani?- Gli sviluppi della carriera indurrebbero molti ad immaginare un Tachtsidis regista nel terzetto di mediana del 4-3-1-2 ormai marchio di fabbrica del Lecce. In tal caso, Petriccione tornerebbe a giocare da mezzala. Con Fabio Liverani, però, nulla è certo e le reinvenzioni tattiche realizzate dall’ex allenatore del Genoa nel Salento sono all’ordine del giorno. Ne sa qualcosa Tabanelli, altro quasi sicuro concorrente del greco, arrivato come trequartista e risorto sportivamente da interno destro. L’arrivo di Taxi, verosimilmente, aprirebbe la via alla partenza di un centrocampista: Armellino, ritrovato da titolare, Arrigoni un po’ ai margini, o un altro divorzio a sorpresa?

Dimitrios Papadopulos

Il secondo greco– Tachtsidis è il secondo calciatore ellenico della storia dell’U.S. Lecce. I supporters giallorossi si augurano però che il destino sia diverso da quello di Dimitrios Papadopulos, nel Salento per sei mesi dal gennaio 2009 dopo il titolo di campione d’Europa con la Grecia 2004 e l’appeal europeo conquistato con il Panathinaikos.

Guido Angelozzi lo contrattualizzò da svincolato lasciandosi scappare una dichiarazione: “Mi ricorda molto Enrico Chiesa”. Mai parole più azzardate: 14 partite e un solo gol, quello del momentaneo pari all’Olimpico contro la Roma.

Tachtsidis, oltre a un riscatto personale in una carriera quantomeno strana e piena di incroci sfortunati e non sfruttati, proverà a invertire i ricordi dei calciatori greci del Lecce, in una terra, il Salento, quasi ponte tra l’Italia e il Paese ellenico.

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