LECCE (di Gavino Coradduzza) – La corsa interrotta a Brescia riprende contro il Padova grazie anche agli attaccanti di complemento autori dei tre gol che hanno consegnato ai giallorossi di Liverani  i tre punti che accordano nuova vigoria di classifica prima del prossimo turno di sosta forzata per il Lecce. Tre punti che servono ad augurare il buon Natale a tutta la tifoseria giallorossa; auguri che di buon grado anche io invio da queste colonne…

L’avvio dei giallorossi è denso di ritmo, di iniziative ed anche di palese rabbia e voglia di riprenderele il tema del discorso interrotto a Brescia; il martellamento lucido ed a tratti veemente non può preludere ad altro che allo sfondamento che consegna il gol di vantaggio alla formazione di Fabio Liverani: la perentoria girata di testa di Scavone (9°) su angolo di Falco non concede scampo al portiere patavino…

Ma, per quanto invischiato nella fanghiglia dei bassifondi della classifica, il Padova di Foscarini riesce a scrollarsi di dosso le malinconie da ultima della classe e crea qualcosa che cerca di somigliare ad una reazione di orgoglio che produce sporadici tentativi e niente di più. “Lo spirto è pronto – direbbe il poeta – ma la qualità è scarna“…

In campo c’è troppo Lecce per un Padova volenteroso, orgoglioso ma anche disarmato; e così, intorno al ventesimo, Armellino inventa una galoppata scansando gli stop dei difensori biancorossi fino a liberare un sinistro più preciso che potente, su cui poco può fare il numero uno ospite: il due a zero è servito…

Il gol del raddoppio fa calare, in una certa misura, il sipario sulla partita dei biancoscudati; le poche battute recitate fino al ventesimo sembrano definitivamente ammutolite: il Padova annaspa sotto la sapiente organizzazine di Mancosu, Petriccione e compagni che, tuttavia, concedono a Bonazzoli un paio di spinose iniziative. I numeri raramente ingannano e dunque, se il Padova schiera la peggior difesa del campionato, mentre il Lecce viaggia negli scompartimenti di prima classe, il due a zero che accompagna le due squadre all’intervallo è specchio fedele del profilo delle due formazioni. Oltre ai numeri bisogna anche stare attenti ai luoghi comuni: mai dire mai, ed infatti la ripresa reciterà cose diverse…

Il secondo tempo offre infatti abbondante materiale per chiromanti ai quali chiedere spiegazioni circa la concessione di un calcio di rigore (23°) causato da un groviglio di gambe, comprese quelle di Meccariello, in area giallorossa; la trasformazione consente al Padova di accorciare le distanze e di alimentare qualche speranza; potrebbero aiutarci anche a capire la eccessiva confidenza accordata a Capello consentendogli di insidiare seriamente la porta di Vigorito

A rimettere le cose a posto ci pensa Lucioni firmando il tre a uno, e la partita prosegue. A questo punto Liverani richiama in panchina un buon Mancosu per gettare nella mischia Haye. Bisogna raccontare anche che, uscito Mancosu, Petriccione ha preso a vagare per il centrocampo senza trovare riferimenti, come se la sua formidabile bussola fosse in avaria; e Falco, un tantino calante, si sentisse orfano dell’anima gemella con cui scambiare temi di calcio vero; tutto questo per dire che i pericoli per il Padova si sono progressivamente rarefatti…

Anzi, anche per via di un arbitro apparso troppo attento o troppo fiscale, Bonazzoli ha avuto modo di siglare il tre a due trasformando un penalty accompagnato, anche questo, da più di un punto interrogativo

Il 3-2 finale rimette in corsa il Lecce in attesa di quanto accadrà nel prossimo turno post natalizio, quando i giallorossi osserveranno il loro preventivato turno di riposo…

AUGURI, A TUTTI, AJOOOO!

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