LECCE (di Gabriele De Pandis) – Il Lecce vince, lo fa anche dopo la sosta e lo fa con l’animus della grande squadra. Il 2-0 che lascia a secco la Cremonese è l’ennesimo passo in avanti della banda Liverani, in difficoltà nel primo tempo ma travolgente nella ripresa. Alla Cremonese resta il rammarico per non aver sfruttato qualcosa in più nei primi 45′, ma il divario che la ripresa ha segnato non lascia spazio a repliche. 

Il terreno di gioco, inzuppato dalle abbondante piogge cadute nella giornata, nasconde numerose insidie, soprattutto sulle fasce. Paradossalmente, nonostante ciò, le corsie laterali sono la zona prediletta della Cremonese, che con Castrovilli e Carretta cerca di colpire.

Spiovono molti cross, ma Meccariello e Lucioni controllano sempre bene. Preme molto anche Mogos, anche se il primo tiro in porta arriva al 32′: Brighenti controlla bene ma gira debolmente. Gradevole lo slalom gigante di Castrovilli al 38′: il tiro domato da Vigorito, attento anche sul diagonale di Brighenti al 42′, annulla però la serie di dribbling.

La manovra del Lecce annaspa. La Mantia protesta per un contatto con Arini al 3′ e Scavone manca il tap in di testa in chiusura di prima frazione. Nel mezzo, l’incapacità di far breccia nel muro grigiorosso. L’undici di Rastelli è corto e le linee strette non aiutano il gioco di Falco e compagni.

La ripresa comincia con il sussulto di Venuti, Ravaglia mette in angolo (51′). Il gioco del Lecce si muove più sui cross alla ricerca di La Mantia, mentre gli ospiti sfiorano l’incrocio con la punizione di Greco al 55′. Prima, Mancosu, stretto dalla difesa lombarda, si fa vedere timidamente con un tiro fuori. Claiton e Terranova non bucano nessuna palla alta ma la forza della Cremo è anche nel palleggio.

Rastelli ha costruito una squadra propositiva e sicura dei propri mezzi nonostante le assenze. Come un fulmine, al primo errore arriva il gol del Lecce. Tutto al 65′. Calderoni mette sul secondo palo, Ravaglia dice no a Mancosu ma non può nulla sul tap-in dell’ accorrente Falco. Inerzia della partita strappata in un minuto e poco manca al 2-0: siluro di Mancosu da venticinque metri, Croce devia e Ravaglia salva con un riflesso.

La Cremonese alza il baricentro con Piccolo, Emmers e Strefezza (fuori Croce, Carretta e Castrovilli) ma il Lecce piazza la stoccata vincente al 79′. Petriccione calcia dalla bandierina e La Mantia, come un treno, incorna in rete. Quello che era il punto di forza della Cremonese si affievolisce sotto i colpi dell’attacco leccese. Un destro di Emmers all’ 85′ è ciò che rimane: Vigorito c’è. Il muro ospite si sgretola. Haye, entrato per Armellino, non imprime forza al sinistro e favorisce la presa a terra di Ravaglia.

Non c’è più traccia dei dialoghi che solo pochi minuti prima imballavano il Lecce, oggi fatale su palla alta e inattiva. Nel finale, Mancosu, Haye e Calderoni non trovano il tris.

La pericolosità raggiunta con più modi di attaccare: è questa la chiave di volta della vittoria di un Lecce formato grande squadra. Mantenere i nervi saldi e regolare così la miglior difesa del torneo non è roba da outsider.

Questa sosta potrebbe aver rafforzato ancora di più la banda Liverani. La Cremonese registra il primo stop della nuova gestione Rastelli. Le serve tuttavia qualcosa in più per battagliare in vetta.

Il tabellino:

Lecce-Cremonese 2-0

Lecce (4-3-1-2): Vigorito; Venuti, Lucioni, Meccariello, Calderoni; Scavone, Petriccione, Armellino (35’st Haye); Mancosu (49′ st Arrigoni); La Mantia, Falco (30’st Palombi). A disposizione: Bleve, Cosenza, Lepore, Torromino, Marino, Dubickas, Tsonev, Fiamozzi, Bovo. Allenatore: Fabio Liverani

Cremonese (4-3-2-1): Ravaglia; Mogos, Claiton, Terranova, Migliore; Arini, Croce (25’st Piccolo), Greco; Carretta (34’st Emmers), Brighenti, Castrovili (34’st Strefezza). A disposizione: Volpe, Agazzi, Kresic, Marconi, Castagnetti, Del Fabro, Spaviero, Renzetti, Boultam. Allenatore: Stefano Rastelli

Marcatori 20’st Falco (L), 34’st La Mantia (L)

Ammoniti 19’pt Claiton (c), 24′ pt Armellino (L), 38’pt Brighenti (c)

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