PALERMO – Sosta ormai passata, andazzo che si ripete. Ci eravamo lasciati con il Lecce alle prese con la sfida ad una candidata per il primo posto, il Verona. Ci ritroviamo, due settimane dopo, a sfidare il Palermo. Lecce-Palermo, oltre che la riedizione del gemellaggio tra le due tifoserie, è ancora un’altra gara in cui la banda Liverani tasterà il polso ad una delle favorite per la propmozione in Serie A, reduce però da un rendimento altalenante, che ha pèortato all’vvicendamento in panchina tra Tedino e Stellone

Palermo in questi anni vuol dire Maurizio Zamparini, ma ancora per poco. Anche se l’intenzione di cedere la società era ben nota da tempo, soltanto in queste ultime settimane si sembra vivere il rush finale per la corsa alla presidenza del Palermo.  L’imprenditore veneto, e soprattutto il suo CdA alle prese con l’approvazione del bilancio in negativo (step necessario per poi procedere alla vendita), decideranno il passaggio di consegne: ad oggi Raffaello Follieri, petroliere foggiano, è in forte vantaggio su Antonio Ponte e sulla cordata americana.

Passando al campo, anzi più precisamente alla panchina, il nome di Roberto Stellone rievoca molti pensieri. Il tecnico, succeduto a Bruno Tedino, sarà probabilmente ricordato non tanto per i suoi passati da attaccante del Lecce (sei mesi di militanza, 19 presenze e 6 gol decisivi per la promozione in A del 1998/1999), ma per le sfide vissute da allenatore di quel Frosinone  che strappò nella finale play-off di sei anni fa la Serie B ai giallorossi.

Franco Lerda

Sulla panchina dei ciociari, infatti, Stellone visse una lunga sfida con il Lecce di Franco Lerda, battuto nella finale decisiva del 7 giugno 2014, giornata del salto in B dei laziali, che poi arrivò anche in massima serie sempre sotto la guida di Stellone.

Tanti temi in panchina, tanti talenti sul campo. Se anni fa il Palermo in B poteva contare su un attacco di future stelle come Belotti e Dybala, la qualità, soprattutto offensiva, dei rosanero è ancora incontestabile. Il Palermo è la squadra più “internazionale” della Serie B. Se si rilegge l’undici titolare della sfida di due settimane fa con il Crotone, si notano ben nove stranieri. Solo i difensori Bellusci e Salvi gli italiani.

George Puscas (fonte web)

Stellone avrà a disposizione innumerevoli scelte per la sfida del “Via del Mare“, a partire dal modulo. Soltanto alla fine si scioglieranno i dubbi tra il modulo 4-3-1-2 ed il 3-4-1-2. Gli schieramenti trasmettono però una certa sicurezza quando si parla di assetto d’attacco.

Davanti ci saranno due giocatori che dalla sosta nazionali hanno raccolto linfa vitale. George Puscas, autore di due gol nel match-qualificazione della sua Romania Under 21, sarà sorretto dai macedoni Aleksandar Trajkovski (2 gol al Liechtenstein) ed Ilija Nestorovski. Potrebbe però inserirsi l’uruguaiano Cesar Falletti, pallino di Liverani seguito in estate dal Lecce. Non è da meno anche Stefano Moreo, subentrato con il Crotone.

Improbabile il turnover a centrocampo. L’ormai esperto Jajalo, Haas e Murawski sono i titolari a discapito di Falletti (impiegabile anche da play) e dell’ex Lecce Luca Fiordilino. In caso di 3-4-1-2, salirebbero in mediana i terzini Salvi e Mazzotta (altro ex della promozione 2010), in ballottaggio con il norvegese Aleesami.

In porta c’è Brignoli, l’estremo difensore goleador in Benevento-Milan 1-1 divenuto storia del club sannita in quanto firmatario del primo punto in Serie A e idolo dei portieri di tutt’Italia per un bel po’ di tempo. Davanti a lui, Rajkovic e Bellusci sono i primi scudieri. In caso di difesa a tre, Pirrello completerebbe il pacchetto.

Continuiamo proprio da dove ci eravamo lasciati. Nulla sembra impossibile, anche se la mannaia della “sosta che rimescola le carte in campionato” è un pensiero non da poco…

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