LECCE – L’entusiasmo dei tifosi del Lecce non conosce più freni. Lo 0-2 del “Bentegodi” di Verona, in casa di una delle squadre più accreditate per la Serie A, consegna alla banda Liverani la palma di rivelazione del campionato.
Parte della felicità esplosa dopo il successo in trasferta si è riversata sull’MVP di giornata, un habituè ormai quando si parla di migliori in campo, Marco Mancosu. Sui social, oltre agli innumerevoli complimenti al centrocampista sardo, è nato una sorta di tormentone.
“Mancosu in Nazionale” è il grido di gioia del popolo giallorosso su Instagram, tra numerosi tag all’8 del Lecce. L’apice si è raggiunto poi con i numerosi messaggi in direct inviati al ct Roberto Mancini, che proprio sabato ha diramato le convocazioni per il doppio impegno di ottobre. Un’amichevole contro l’Ucraina a Genova e il terzo impegno di Nations League in casa della Polonia attendono gli Azzurri.
Sia chiaro, al di là del tormentone, dell’immenso giubilo in casa Lecce e del rendimento maxi di quest’avvio di campionato, sembra (si può dire ahinoi?) improbabile che Mancosu aggiorni il tabellino dei calciatori del Lecce convocati in Nazionale aggiungendosi a Marco Cassetti e Vincenzo Sicignano.
In ogni caso, la storia recente ha insegnato che non è necessario esordire in Serie A per guadagnarsi una chiamata in azzurro.
E’ fresca nella memoria dei calciofili la convocazione di Nicolò Zaniolo, classe 1999 della Roma cresciuto nelle giovanili dell’Inter. Il centrocampista, che ha esordito anche in Champions League contro il Real Madrid prima di togliere lo zero alla voce presenze in Serie A, è stato scelto da Mancini a settembre quando l’Italia ha affrontato le prime due partite di Nations League contro Polonia e Portogallo.
Prima di lui, un altro centrocampista, già allora di caratura importante ora internazionale, era riuscito nel salto nel vuoto. Marco Verratti, perno del Pescara di Zeman con Immobile e Insigne, fece addirittura parte dei 32 preconvocati da Cesare Prandelli per l’Europeo 2012. Tagliato per la massima competizione continentale, esordì poi il 15 agosto contro l’Inghilterra. A 19 anni.
Era il 2002 quando Marco Maccarone, che divenne poi Big Mac nei suoi trascorsi inglesi al Middlesbrough, esordì in Nazionale dopo le prestazioni maiuscole con l’Empoli e l’Under 21.
L’antesignano di questa pratica però fu, nel 1929, Costantino Raffaele, calciatore allora in forza al Bari che si guadagnò le mire del ct Vittorio Pozzo il 1 settembre 1929. L’atleta però fu già adocchiato dal predecessore Augusto Rangone.
In verità, a fugare ogni dubbio, l’eventuale chiamata in azzurro di Marco Mancosu non rimpinguerebbe quest’elenco. Perchè? Il 30enne vanta già 13 presenze in Serie A con la casacca del Cagliari, seppur scaglionate in tanti pezzetti da pochi minuti, dall’esordio datato 27 maggio 2007 (59′ in Ascoli-Cagliari 2-1) all’ultimo cap del 17 maggio 2009 (9′ in Reggina-Cagliari 2-1)
Il calcio però è fatto di tormentoni, ormai anche di social, ma soprattutto di sogni. Come quello che qualche ambiziosissimo tifoso del Lecce sta covando insieme al centrocampista con la maglia 8 addosso Marco Mancosu.