LECCE – Stasera (ore 20:30 – ingresso 15,00 euro) la “Dimora d’Arte – L’Aia di San Giorgio” di Vignacastrisi, in provincia di Lecce, ospita Versi Di-Vini, una serata dedicata al maestro Carmelo Bene per celebrare con la poesia e un calice di vino i cinquant’anni dall’uscita del suo capolavoro cinematografico Nostra signora dei Turchi, interamente girato nel Salento, tra Santa Cesarea Terme, Otranto, Gallipoli e la Grotta Zinzulusa di Castro.

Per questa speciale occasione, l’attrice Marina Polla de Luca proporrà, accompagnata dal musicista Roberto Gagliardi, la lettura di alcuni brani e degli stralci tratti dal suo monologo “Voce del verbo Amare. Dedicato a…“. L’attrice altoatesina ha studiato con Aldo Trionfo, Luca Ronconi, Marisa Fabbri, Andrea Camilleri e Monica Vitti e ha lavorato a teatro, al cinema e in tv con, tra gli altri Giorgio Strehler Ronconi, Fabio Troiano, Anna Galliena e Stefano Dionisi. Nel 1984 ha debuttato in “Otello” con Carmelo Bene di cui è stata compagna di vita per cinque anni e sua prima attrice in opere come Adelchi, Manfred, Hommellette for Hamlet, Canti Orfici e Lorenzaccio. 

Un concerto tra voce e musica sulla presa di coscienza al femminile rispetto alla difficoltà dell’incontro nell’epoca moderna, ma sul cui sfondo danzano i sogni di ogni bambina, la ricerca dell’amore con la “A” maiuscola. Amore e Abbandono vissuti con il tremito della prima volta, dove ogni prima volta porta con se la gioia assoluta della nascita che è subito messa sulla linea di confine della morte nella differenza tra la propria rigorosa ricerca dell’altro in un’epoca in cui gli uomini sono solo alla costante ricerca di altro. Un nuovo Amore nasce. Un nuovo mondo, uno stato imprevisto dell’essere; e nell’abbandono un nuovo mondo muore e un altro Amore diventa uno stato precedente dell’essere. E così, ogni volta di più, la nascita coincide con l’abbandono e la morte. Un omaggio al primo grande amore Carmelo Bene. Una confessione, una richiesta di perdono per aver tanto Amato una collana di parole in cui il soggetto scivola fuori da se per restare fedele a se stesso come altro. Abbandono alla parola che diviene attore del suo stesso fremere. E dove c’è fremito, non c’è posto per il debito della vita, ma solo e ancora una volta per l’abbandono alla parola che culla il soggetto nell’ultima veglia stanca e rasserenata.

Info e prenotazioniDimora d’Arte – L’Aia di San Giorgio” a Vignacastrisi: 0836.920451 – 329.9852006

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