LECCE – Gli archeologi del Laboratorio di Topografia Antica e Fotogrammetria dell’Università del Salento hanno portato alla luce tre splendide teste di marmo di età romana. L’eccezionale scoperta è stata fatta durante la decima campagna di scavi in corso presso la colonia romana di Aquinum, all’interno dell’Area Archeologica nel territorio comunale di Castrocielo, in provincia di Frosinone.

Nella zona, infatti, sono in corso dal 2009 periodiche campagne di scavo dirette dal prof. Giuseppe Ceraudo del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, su Concessione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti. Grazie alle attività di ricerca e di scavo si sono raggiunti risultati fondamentali per la conoscenza di un settore centrale dell’abitato ed è stato possibile indagare una nuova zona nel cuore della città romana, in prossimità delle rovine ancora emergenti del Teatro, del cosiddetto Tempio di Diana e delle grandi Terme Centrali (il Balneum di Marcus Veccius).

Questo nuovo intervento è conseguenza diretta di un’intensa attività di ricognizione aerea effettuata ad Aquinum anche con l’ausilio di droni. Le immagini aeree mostravano, infatti, nitidamente la presenza di strutture sepolte, interpretate come i resti di un grande edificio porticato disposto lungo la Via Latina, da mettere forse in connessione, data la posizione centrale all’interno della Colonia, con l’area del Foro.

Grande l’entusiasmo degli archeologi dell’Ateneo salentino quando, durante gli scavi, è stato effettivamente portato alla luce l’angolo del portico monumentale ipotizzato attraverso la lettura delle foto aeree. E la sorpresa non è stata l’unica: dal terreno sono emerse tre teste marmoree. La prima frammentaria di un personaggio maschile barbato, probabilmente il volto di Eracle; la seconda un austero volto femminile con la testa velata; la terza, ancora maschile, di particolare raffinatezza. Quest’ultimo volto merita particolare attenzione, non solo per l’alto livello stilistico ma soprattutto perché, ad un preliminare esame, sembra avere una forte somiglianza con i rari ritratti di uno dei protagonisti indiscussi della storia di Roma: Giulio Cesare.

Si tratta di una scoperta straordinaria, soprattutto se venisse confermata l’identità del personaggio maschile su cui stiamo lavorando – spiega il prof. Ceraudo. – Ad ogni modo, la prosecuzione delle ricerche servirà per una migliore conoscenza e tutela del sito, anche in previsione di una futura valorizzazione strategica dell’area che il Comune di Castrocielo ha iniziato ormai da un decennio. Insieme alla grande soddisfazione personale, del gruppo di lavoro e di tutti i ragazzi del nostro Ateneo che partecipano numerosi alle attività di scavo (dottorandi, specializzandi e studenti dei corsi magistrale e triennale), mi preme sottolineare il ruolo fondamentale che l’Università del Salento ha avuto in tutti questi anni, dando sostegno – conclude l’archeologo – non solo agli scavi ma anche a tutte le attività di ricerca aerotopografica che hanno indirizzato i lavori e portato alla scoperta“.

I tre ritratti in marmo, oltre alla presentazione di tutte le altre novità acquisite nel corso degli scavi, saranno visibili in anteprima assoluta all’interno dell’Area Archeologica di Aquinum, in occasione dell’Open Day di apertura al pubblico che si svolgerà il 29 e il 30 settembre. Domani, inoltre, sarà inaugurata la Mostra Fotografica per il Decennale degli Scavi dal titolo “AQVINVM X. 10 Anni di scavi nell’Area Archeologica di Castrocielo” insieme ad una serie di manifestazioni culturali collegate.

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