LECCE (di Gavino Coradduzza) – Per il Lecce ed i suoi tifosi sono minuti finali da non dimenticare quelli contro il Venezia: cronaca di un assalto spesso scriteriato, ma sospinto da uno spirito encomiabile! Liverani aveva scelto di sorprendere ancora una volta mandando in campo una formazione alquanto inattesa: fuori, per scelta o per necessità, Pettinari, Lucioni, Cosenza, Fiamozzi e Vigorito; c’è posto per Lepore, Bovo, Palombi e Bleve. Gli avversari, a guardare l’anagrafe, sono compagine esperta, non mancano i vecchi marpioni come Domizzi, Geijo, Garofalo e Bentivoglio; tutta gente che i trenta anni li ha festeggiati da un bel pezzo…

Il Lecce avvia la partita con piglio buono: è aggressivo, ci mette intensità, manovra con diligenza sotto la regia del duo ArrigoniMancosu. Al Venezia pare non resti altro da fare che arginare e pungere quando ne ha l’opportunità; ma quando lo fa, potrebbe produrre danni grossi ai padroni di casa… Quando s’affaccia in avanti, questa squadra fa accelerare le pulsazioni cardiache ai difensori giallorossi. La partita va avanti su questi binari, anche se il Lecce dei primi venti minuti tende ad evaporare lasciando spazio al molto noto sfarfallamento con scarso costrutto; e così il Venezia cresce…

Una discutibile posizione di fuorigioco porta all’annullamento di un gol segnato da Scavone, apparso invece legittimo e si va avanti anche se sul versante opposto, area giallorossa, si comincia a scherzare col fuoco col rischio molto elevato di scottarsi. Falzerano scivola via come una anguilla sfuggendo spesso alla marcatura di Calderoni e di Scavone. All’intervallo è zero a zero…

Appare ancora più intraprendente il Venezia in avvio di ripresa: la formazione di Vecchi, con una manovra precisa e pulita, offre a Geijoo a porta spalancata una palla più facile da metter dentro, che spararla al lato, ma il colpo sicuro si conclude di un nulla a lato del palo sinistro… Da qui al vantaggio dei lagunari il passo è breve; il gol premia la squadra più presente in campo, quella più diligente e pericolosa e mortifica la crescente inconsistenza e la nebulosità della squadra di Liverani…

Pettinari per Scavone e Tabanelli per Arrigoni sono le mosse del tecnico; Mancosu arretra di qualche metro la sua posizione (il trequartista è Falco) impoverendo così le sue arcinote qualità balistiche ma lui, caparbio come sempre, ci prova avanzando per lo scambio finale prima del tiro, risultato però troppo centrale…

Il Lecce spinge in maniera ossessiva; le idee contano poco, ora serve assediare la porta avversaria ed andare a rete in qualunque modo. Il pareggio di Palombi a dieci minuti dal termine infonde rinnovato vigore agonistico ai giallorossi ed il finale di gara si trasforma così in un ininterrotto assalto alla porta di Lezzerini il quale niente può, in pieno recupero, sulla conclusione ancora di Palombi che regala al Lecce il primo successo in campionato

Quando si vince tutto si colora di rosa; la soddisfazione per i tre punti conquistati in extremis relega in seconda fila (almeno momentaneamente) talune discrepanze che sono affiorate vistosamente in alcuni frangenti della partita; ma di questo aspetto si potrà parlare in altra occasione…

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