LECCE (di Cecilia Fiocco)* – Anche quest’anno, per gran parte degli studenti, non è stato certamente facile lasciarsi l’estate alle spalle per cominciare un nuovo anno scolastico. Chi non avrebbe preferito rimanere sotto l’ombrellone, sentire il calore della sabbia sotto i piedi durante una passeggiata sulla spiaggia, fare il bagno nelle acque cristalline del mare del Salento?

Eppure, se è vero che il riposo e i sani divertimenti sono utili per ritemprare corpo e spirito, non bisogna dimenticare che esiste sempre il rischio che possano degenerare nel pericolo dell’ozio, che non giova a nulla e proverbialmente è il “padre di tutti i vizi”.

La scuola, se fatta bene, salva gli alunni dal pericolo del dolce far niente e diventa il luogo dell’otium, inteso in quell’accezione in cui Cicerone ne parla nelle sue opere: dedizione allo studio, esercizio dell’intelletto, non fine a se stesso, ma funzionale a compiere il bene della res publica.

Certo, parliamo nello specifico del Liceo Classico, che tramanda il patrimonio ereditato dal mondo greco e romano ma, in tutti i tipi di scuola, i ragazzi dovrebbero imparare a riflettere, a ragionare, a conoscere il mondo e se stessi, a cercare e scoprire il senso della vita e a coglierne la bellezza nelle sue molteplici forme, perché alla base di ogni opera ben riuscita ci sono un valido progetto e solide fondamenta.

*articolo realizzato nell’ambito del progetto di alternanza scuola/lavoro previsto dalla legge 107/2015

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