SIRACUSA – A rovinare la vigilia della già complicata trasferta a Lecce, per il Siracusa è giunto il deferimento al Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare da parte del Procuratore Federale, dopo la segnalazione della Covisoc per alcune irregolarità amministrative. Il Procuratore ha deferito l’amministratore unico e legale rappresentante pro-tempore della società aretusea, Gaetano Cutrufo, il direttore generale, Giuseppe Iodice e Manuel Daffara, Nicola Mancino e Salvatore Sandomenico, all’epoca dei fatti tesserati per il Siracusa. La società è stata deferita a titolo di responsabilità diretta e oggettiva.
Notizie non certo rassicuranti per il club siciliano in lotta in piena zona play-off e già penalizzato di 4 punti solo pochi giorni fa. Sotto la lente d’ingrandimento della Giustizia sportiva ci sarebbero alcune operazioni finanziarie fittizie tra il sodalizio biancazzurro ed alcuni tesserati. Per questo, il patron Cutrufo ha diramato una nota per chiarire la posizione del Siracusa: “Alla luce delle tante parole in libertà che la vicenda ha scatenato, ritengo opportuno chiarire alcune circostanze. La procura ha chiesto di approfondire – da qui il deferimento – alcuni aspetti di una operazione che abbiamo effettuato con gli atleti. A nostro giudizio e a giudizio del nostro collegio difensivo, guidato dall’avvocato Chiacchio, avremo modo di chiarire la bontà della nostra attività al punto che chiederemo il proscioglimento. Siamo convinti che questo deferimento non porterà a nulla e che tutto sarà chiarito nelle sedi competenti. Riguardo alla scadenza delle ritenute Irpef e contributi Inps, stiamo valutando le decisioni da assumere. Trovo veramente incredibile che, di fronte ai momenti di difficoltà della società, ci siano reazioni che non ho difficoltà a definire indecenti da parte di alcuni soggetti che quando vinciamo scompaiono e quando siamo in difficoltà sono in prima linea. Quando dico che a Siracusa il calcio non interessa, intendo proprio questo. Nelle altre piazze, non molto lontane dalla nostra, i sostenitori si stringono attorno alla squadra e alla società nei momenti di maggior difficoltà. Se qualcuno pensa che gli sforzi fatti da me a della mia famiglia siano dovuti, non ha capito nulla. Pretendo il rispetto che merita chi, solo con risorse personali, ha portato il calcio siracusano a quelli che storicamente sono stati i suoi massimi livelli, vale a dire la Serie C. Intendo condividere con tutti la mia riflessione, che non è certo recente, sulla opportunità-necessità di rivedere il mio impegno con il Siracusa. Perché se non va bene niente (dirigenti, staff, campagna acquisti, costo degli abbonamenti, costo dei biglietti, condizioni dello stadio, orario delle partite) e soprattutto non va bene un sesto posto in classifica, non posso che prenderne atto. Spero che dopo di me ci sia chi potrà dare al calcio siracusano il lustro che merita“.