LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Le pagelle di Lecce-Fidelis Andria andrebbero separate tra primo e secondo tempo. I giallorossi non infrangono il tabù-Andria e si fanno rimontare due reti dai biancazzurri che nel finale rischiano addirittura il colpaccio.

PERUCCHINI: Incassa due reti e ne salva una terza che avrebbe rappresentato un’atroce beffa perché sarebbe stato il 2-3. Qualche respobnsabilità potrebbe averla sull’inzuccata di Tiritiello che non trattiene e che finisce in fondo al sacco riaccendendo una partita che ormai pareva in cassaforte, ma la difesa stasera lo ha tradito. VOTO: 6

CIANCIO: Benino per larghi tratti poi si fa prendere dalla smania di attaccare a testa bassa e concede praterie agli avversari che fortunatamente non le sfruttano a dovere. VOTO: 5,5 → (dal 43′ st) LEPORE: S.V.

COSENZA: Deve moltiplicare le energie per rimediare alle falle create da qualche compagno non altrettanto attento e puntuale nelle chiusure. Lotta contro chiunque graviti nella sua zona di competenza e deve beccarsi un cartellino giallo per fermare sul nascere una veloce ripartenza. VOTO:6

MARINO: Decisamente negativa la sua prestazione. Le sbavature mostrate a Cosenza lunedì scorso stasera sono diventate vistose amnesie che lo hanno spesso lasciato in balìa degli attaccanti andriesi. VOTO: 4,5

LEGITTIMO: Assente, lento e impacciato con la palla tra i piedi è la brutta copia del calciatore a lungo ammirato nella scorsa esperienza nel Lecce. Non un cross degno di nota, non un fraseggio in verticale, ma in compenso tanti palloni persi e gravi responsabilità in occasione del pareggio dell’Andria. VOTO: 4,5 → (dal 43′ st) PERSANO: S.V.

MANCOSU: Va a corrente alternata cercando di sfruttare le energie che tira fuori dalla riserva per ovviare ad uno stato di lucidità non sempre ottimale. Tuttavia si dimostra il più volenteroso nel cercare le incurisioni per vie centrali e nel far girare la palla. VOTO: 6

ARRIGONI: Fa quel che può in un centrocampo che oggi di girare non ne voleva proprio sapere. Orfano di Armellino, deve sudare le proverbiali sette camicie per tenere a bada la pur non eccelsa qualità di gioco degli avversari. VOTO: 6

SELASI: Parte bene recuperando palloni sui palloni. Poi perde concentrazione e misure anche perché dalle tribune arrivano ingenerosi fischi che lo condizionano. VOTO: 5 → (dal 12′ st) TSONEV: Liverani lo manda nella mischia sperando che tiri fuori dal cilindro qualche giocata in grado di rendere meno lenta e farraginosa la manovra leccese. Speranza vana perchè si perde ben presto nel marasma generale del secondo tempo giallorosso. VOTO: 5

TABANELLI: Sempre al piccolo trotto, senza accelerazioni o invenzioni degne di un vero trequartista. Viene travolto dall’abulia e dal pressing degli ospiti che lo annullano con troppa facilità. VOTO: 5 → (dal 25′ st) COSTA FERREIRA: Se dev’essere lui il salvatore della patria allora c’è di che preoccuparsi. Entra molle nella contesa e non offre spunti degni di nota, limitamndosi a girovagare come un’anima in pena a centrocampo. Riesce pure a farsi ammonire per una trattenuta plateale di maglia su un avversario che gli aveva rubato tempo e pallone. VOTO: 5

DI PIAZZA: Segna un gran gol che pare mettere in discesa il match. Corre e fa movimento, dimostrandosi il più in palla tra gli attaccanti leccesi. VOTO: 6

TORROMINO: Non gli riescono un paio di numeri che meritavano miglior sorte. Si muove lungo tutto il fronte d’attacco ma non è ancora capace di tornare ad essere il Torromino dei giorni migliori. VOTO: 5,5 → (dal 12′ st) CATURANO: L’unica traccia che lascia è a fine gara quando battibecca con i tifosi della Tribuna Centrale che gli chiedevano più impegno. In campo praticamente mai pervenuto. VOTO: 5

All. LIVERANI: La squadra oggi è tornata a palesare stanchezza fisica e mentale in maniera imprevedibile dopo il buon successo di Cosenza. I segnali positivi che aveva colto nel gruppo in questi giorni non si sono tramutati in certezze sul rettangolo verde. Anzi, la squadra si è improvvisamente sciolta come neve al sole, pur in vantaggio di due reti e contro un avversario falcidiato da assenze. I cambi effettuati hanno solo peggiorato le dinamiche di gioco, con le distanze saltate e molti giocatori più impegnati a seguire le sue continue e spasmodiche indicazioni che gli avversari. VOTO: 5

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