LECCE (di Gavino Coradduzza) – Si gioca al Massimino” di Catania ed è inutile sottolineare che si tratta della ennesima esilarante decisione fuoriuscita dalla stanza dei bottoni della Lega Pro… Liverani schiera Saraniti e Torromino come tandem avanzato, il compito (disatteso, spiace dirlo…) di alimentare i due “punteros” è affidato a Costa Ferreira; il portoghese svolazzerà sulla partita senza lasciare alcuna traccia… Il Lecce affronta l’impegno con attenzione ben sapendo che la Sicula sta attraversando un buon periodo di forma e di risultati; si è infatti affacciata in zona play-off. È squadra tosta, molto compatta ed insidiosa nelle sia pur rare ripartenze

È proprio a causa di una di queste ripartenze che il rientrante Cosenza è costretto al fallo sullo sgusciante Arcidiacono; il cartellino giallo è conseguenziale. Ma la cronaca aveva offerto anche un interessante spunto di Saraniti con palla in piena traversa. Il Lecce non copre a dovere il vallo tra le punte ed il proprio centrocampo; il raccordo funziona poco e male così che Torromino e Saraniti sono spesso costretti a rinculare per approvvigionarsi di palle giocabili; la prudente posizione di Mancosu lascia pensare che la notizia del doppio vantaggio del Monopoli sul Catania assuma un peso rilevante sulla partita, suggerendo una certa cautela nel gestirla…

La Sicula Leonzio, per quanto farragginosa nei movimenti di centrocampo, ha buon gioco nel tentare di spostare in avanti il baricentro della partita; il Lecce, per contro, non rischia proprio un bel niente ed anzi, con uno dei guizzi di Torromino, centra per la seconda volta la traversa…

Al rientro dall’intervallo i giallorossi imprimono qualche accelerazione alla ricerca di situazioni vantaggiose sulla propria trequarti; il più sagace per impegno, lucidità e dedizione alla buona causa è sempre Mancosu, impegnato a fornire alle punte qualche spunto rilevante; ma non è facile sbloccare partita e risultato visto che lo zero a zero sembra calzare a pennello anche per la formazione siciliana. Da Monopoli giunge notizia del terzo, del quarto e poi addirittura del quinto gol incassato dal Catania di Cristiano Lucarelli: non sembra del tutto pellegrina l’idea che gli etnei abbiano deciso di tirare i remi in barca, magari per preparare con calma i play-off; può essere che, constatata l’irraggiungibilità dei giallorossi, abbiano optato per la decisione più ovvia

La partita di Giuseppe Torromino finisce al 21° della ripresa, così come quella molto incolore di Pedro Costa Ferreira: c’è spazio per Di Piazza e per la novità Selasi. Gli ultimi venti minuti di partita riservano un reciproco trotterellare che sparge noia a piene mani; Andrea Arrigoni arretra ulteriormente in copertura ed altrettanto fanno i bianconeri siciliani a protezione di un risultato di parità prestigioso e che allungherebbe la loro striscia positiva…

Verrebbe da sorridere constatando che i finale di partita è infarcito di retropassaggi molto più numerosi delle rare iniziative di qualche peso offensivo; nessuna meraviglia: è questa una fase del campionato in cui il risultato va confrontato con quello delle rivali e questo spiega e giustifica qualunque tipo di atteggiamento purchè esso persegua la concretezza. La maturità di una squadra si misura anche attraverso parametri di questo tipo. Quelli di bocca buona storceranno un po’ il muso per una prestazione non propriamente brillante, ma non mi pare inutile ricordare loro che la strada per la promozione va percorsa a prescindere dalla pavimentazione che si trova… Intendo dire che un pareggio con poco brio ma con un punto in più in cascina, vale più di qualunque esigenza estetica…

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