tabella-play-off-lecceLECCE (di Italo Aromolo) – Lì dove il margine di errore è zero, l’esperienza e la saggezza degli anziani crescono in misura inversamente proporzionale all’entusiasmo dei più giovani. È la legge dei play-off, dove le qualità tecniche sono solo una piccola frazione dell’insieme “componenti vincenti” al pari di stato fisico, condizione mentale, buona sorte, scaltrezza, temperamento e appunto esperienza. Quel bagaglio dal passato che in una competizione così drastica è il miglior consigliere, fido alleato di chi ha già provato certe sensazioni e sa come gestire emozioni e tensioni senza ripetere errori che si rivelerebbero altrimenti fatali.

Il Lecce è ai nastri di partenza play-off per la terza volta negli ultimi quattro anni e può contare sull’apporto di diversi calciatori che hanno già disputato il mini-torneo, chi con la maglia giallorossa chi con altre squadre. Al picco dell’«espertometro» si posizionano Ciccio Cosenza e Marco Mancosu con tre partecipazioni a testa: il roccioso difensore calabrese vanta un totale di 9 presenze ed anche l’unico della squadra ad aver assaggiato gli spareggi-promozione nella serie cadetta, nella stagione 2010/’11 con la maglia della Reggina. Per Mancosu invece si tratterà del quarto play-off con altrettante squadre: i precedenti tutti in Serie C con le casacche di Casertana, Benevento e Siracusa. Ai due calciatori, già colonne portanti tecnico-tattiche della formazione di mister Roberto Rizzo, il compito di fare da chioccia ai meno esperti guidandoli con continui consigli verso le fasi finali della competizione.

Tra i reduci dell’era-Tesoro, Abdou Doumbia e Filippo Perucchini hanno disputato i play-off solo e soltanto con il Lecce: c’erano nel 2013/’14 quando il Frosinone beffò i giallorossi in finale e c’erano nel 2015/’16 quando la resa avvenne in semifinale al cospetto del Foggia. Insieme a Checco Lepore e Salvatore Caturano, presenti solo nell’edizione dello scorso anno, avranno un motivo in più per vincere: il senso di debito verso la maglia e la gente giallorossa, che tanto ha dato a loro in termini di affetto nelle ultime annate ed attende spasmodicamente di essere ricambiata dopo le ridondanti delusioni.Lepore lacrime Foggia

C’è poi il folto gruppo di giallorossi che ha giocato l’appendice del campionato solo per una volta: tra questi figurano i vari Michele Marconi (lo scorso anno con l’Alessandria), Ferdinando Vitofrancesco (Cremonese 2007/’08), Simone Ciancio (Alessandria 2010/’11) ed Antonio Giosa (Como 2014/’15). E da loro viene fuori l’unico che ha saputo vincere: si tratta di Giosa che, tra le fila dei lariani, ha ottenuto la promozione in Serie B nel 2015 sconfiggendo in sequenza Benevento, Matera e Virtus Bassano (5 presenze in altrettante gare).

Tutti gli altri sono i vergini della competizione: ben dieci, tra cui giocatori di un certo vissuto che solo per contingenze di carriera non si sono mai cimentati con le fatiche della coda del campionato (Pacilli, Torromino e Costa Ferreira), ma anche giovani under per cui gli spareggi rappresenteranno il primo vero banco di prova e, al tempo stesso, un trampolino di lancio della carriera (Fiordilino, Maimone, Tsonev).

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