PERUGIA (di Luca Manna) – Il Lecce capolista, quello che tanto ci sta facendo sognare, ma che tanto dovrà ancora lottare per conquistare l’ambizioso obiettivo della Serie B, è certamente un Lecce grande firme. Grazie al grande lavoro svolto da tutta la società in estate ed a gennaio, con il Ds Meluso in prima fila, Padalino si trova a comandare una vera e propria armata di giocatori che quasi tutti i club ci invidiano e che, alla pari di Foggia e Matera, non crediamo abbia rivali nel Girone C e forse anche nell’ intera Lega Pro. Giocatori di categoria superiore, calati mentalmente in quella che è l’ attuale serie C (a noi nostalgici ogni tanto ci piace chiamarla così) che con la loro esperienza o semplicemente con la loro tecnica hanno la possibilità di fare la differenza. Inutile stare ad elencarli, o snocciolare la bravura di ognuno di loro; in campo ed in panchina il Lecce ha un arsenale pronto a colpire e anche se nel calcio poi non conta solamente avere una rosa forte, averli con la propria maglia addosso è già un vantaggio non da poco.
Uno di questi “fenomeni” per la categoria è sicuramente Abdou Doumbia, ma “Dudù” per compagni e tifosi, giocatore che finalmente sta riuscendo ad esprimere tutto il suo enorme potenziale per la gioia in particolare di Padalino ed il suo staff. Alla fine della scorsa stagione, l’esperienza nel Salento dell’attaccante ex San Marino sembrava essere arrivata al capolinea per le cattive prestazioni nel finale della stagione regolare, nei play-off ed ancor di più per lo scontro al quale Doumbia era arrivato con la tifoseria rea di essere troppo critica nei suoi confronti e la quale aveva preso molto male alcuni gesti, discutibili, dello stesso calciatore. La scelta di Dudù sembrava irrevocabile e Meluso aveva ricevuto mandato, insieme al procuratore del calciatore, di trovare una sistemazione al ragazzo che fosse idonea alle sue ambizioni e che accontentasse le pretese del Lecce che comunque lo riteneva un suo patrimonio.
Ma nel calciomercato, si sa, ci vuole pazienza ed i tempi si possono allungare. Così Doumbia fu costretto a partire per il ritiro precampionato in Calabria con il Lecce ed iniziò ad allenarsi ed a confrontarsi con il nuovo staff chiamato a guidare i giallorossi per la nuova stagione ed in particolare col mister ed il suo vice Sergio Di Corcia. Non sappiamo benissimo come siano andate le cose, ma possiamo immaginare che il feeling sia stato subito importante e che l’amore calcistico sia scoccato a prima vista. E così, mentre Meluso si affannava a trovare una soluzione per il giocatore ed una alternativa di primissima qualità per Padalino, Dudù e lo staff del Lecce iniziarono a lavorare sul campo sempre più intensamente e nella testa del tecnico dauno cresceva sempre più la “pazza idea” di convincere il ragazzo che la soluzione migliore per lui e per il Lecce fosse proprio quella di riprovarci con la maglia giallorossa.
Nel calcio sono poche le equazioni che funzionano ed una di quelle è sicuramente impegno = stima dei tifosi. Saranno bastate poche parole, ma dette nel modo giusto, per convincere il franco-maliano che si poteva fare, che Lecce, città sicuramente tanto amata anche dalla famiglia di Dudù, era la soluzione per lui, un’ altra volta e, nonostante sembrasse la più difficile e scomoda, si sarebbe rivelata quella vincente. E così, dopo le iniziali panchine, nonostante gli iniziali mugugni della tifoseria, ci ritroviamo oggi con un giocatore in rosa capace di fare la differenza, capace di rompere gli equilibri, capace di segnare goal importanti e di fornire assist al bacio per i compagni di reparto. Lecce-Melfi è stato il giorno della personale vittoria di Doumbia, che ha saputo mettere da parte l’orgoglio e dopo il goal è andato sotto la Curva Nord a chiedere scusa… ed è stata la personale vittoria anche di Padalino e Di Corcia, forse gli unici due che a luglio credevano che tra Dudù ed il Lecce valesse la pena provarci a non farla finire così.
Ed eccoci oggi ad avere un ulteriore valore aggiunto nella già forte rosa giallorossa che, insieme ai vari Caturano, Pacilli, Torromino, Lepore o Marconi, abbiamo un altro elemento a rendere il reparto offensivo del Lecce un vero e proprio caterpillar per spazzare via le difese avversarie. Doumbia è a Lecce dal 2013 e conosce bene quanta sofferenza sia nascosta nei cuori di chi ama quella maglia; per quei colori la strada è ancora lunga, gli ostacoli tanti, ma lui è di nuovo perfettamente calato nella realtà giallorossa e allora non resta che affidarsi anche a lui, alla sua voglia di rivincita, ai suoi dribbling, alle sue pause ed alle sue reti e non resta altro che chiedergli anche noi “scusa” e incoraggiarlo ancora più forte così: “Provaci ancora Dudù!“