LECCE – Un esordio così, da assoluto protagonista, forse non se lo sarebbe immaginato neppure lui. Nella prima al “Via del Mare” dopo il suo ritorno in maglia giallorossa, il portiere del Lecce, Filippo Perucchini ha ottenuto voti altissimi in pagella e gli applausi dei tifosi salentini che ne hanno fatto già da tempo un proprio idolo. Contro il Siracusa ha parato tutto ciò che poteva parare, compreso il calcio di rigore di tirato da Catania che poteva riaprire il match, blindando il successo della sua squadra e dando la propria mano alla conquista di tre punti che hanno riportato il Lecce al primo posto in classifica. Un pomeriggio da leone, che ha ripagato l’estremo difensore bergamasco, ma ormai leccese d’adozione, dell’amarezza provata nella trasferta di Caserta e che lo vede tra i leader dello spogliatoio giallorosso.
Stamane “Peru” ha incontrato i giornalisti per la consueta conferenza stampa ed ha subito voluto fare una dedica, come fanno gli attaccanti quando segnano un gol, per quel penalty parato: “Lo dedico a Natasha, alla mia famiglia, ai miei compagni, un po’ a tutti. Sono contento di aver parato il rigore, anche se la prestazione di un portiere non va giudicata per questo tipo di episodi, ma per tutt’altro; sono ancor più contento per la nostra prestazione e per essere riusciti a portare a casa tre punti, che alla fine è ciò che conta. Al momento del tiro ho pensato che dovevo pararlo per forza. Tuttavia, secondo me quel rigore non c’era perché, come ho provato a spiegare all’arbitro, siamo arrivati insieme sulla palla con il loro attaccante, che comunque era riuscito a calciarla, ed io non mi posso smaterializzare, ma ci sta. Emozioni a ricalcare l’erbetta del ‘Via del Mare‘? Emozioni sì, però, mentalmente ero tranquillo, ho cercato di non farmi trascinare dalle emozioni… Tornare a giocare in quella che considero casa mia è emozionante, come giocare sotto ‘il muro’ (la Curva Nord, ndr) è stato bellissimo. Dobbiamo continuare su questa strada e portare quanta più gente possibile allo stadio. I risultati dell’ultima giornata? In questo campionato tutte le squadre possono incappare in giornate storte; è capitato a noi a Caserta, è capitato a Matera e Foggia. Non esiste una partita facile; ovunque vai trovi semmpre avversari agguerriti. Il mister dice che dobbiamo migliorare? Io sono tornato da due settimane e non so com’era prima, ma ho trovato un gruppo con una gran voglia, una gran grinta nel lavoro. È ovvio che ci sia sempre qualcosa da migliorare e l’unica ricetta che conosco è lavoro, lavoro e lavoro“.
Il numero 25 del Lecce ha poi aggiunto: “Quel che faranno gli altri mi interessa relativamente, la cosa più importante resta il nostro risultato. Se non vinci gli altri ti raggiungono, perciò dobbiamo restarte concentrati e carichi senza pensare a quanto succede da altre parti. Tanto poi vedremo più avanti… Meglio non dover stancarsi a rincorrere per recuperare, ma fare solo il nostro cammino. Visto dal di dentro, ho trovato un Lecce veramente forte, con giocatori importanti per la categoria. Con molti avevo giocato contro da avversario e ne conoscevo il valore, ma la nostra rosa è composta da ottime persone, molto disponibili verso tutti e con grande spirito di sacrificio. Sì, siamo un gruppo compatto. Mi ha fatto un’ottima impressione Mancosu, ma sinceramente è un discorso che vale un po’ per tutti. Come sto fisicamente? Con Gigi Sassanelli (il preparatore dei portiere del Lecce, ndr) faccio un allenamento in più per apprendere certi tipi di giocate, i movimenti, perchè il Lecce non butta mai via la palla“.