LECCE – Anche Mauro Meluso, Direttore Sportivo del Lecce, ha avuto un faccia a faccia dopo il ko di Caserta con la squadra e mister Pasquale Padalino. Come prassi, i panni sporchi vengono lavati in famiglia e nulla o quasi trapela sui contenuti del confronto nello spogliatoio tra calciatori e tecnico da una parte e la dirigenza dall’altra. A confermarlo è stato lo stesso Ds giallorosso, che stamane ha voluto incontrare la stampa per fare il punto sull’indigesta sconfitta al ”Pinto” e poi sul calciomercato ed altre situzioni legate alla formazione salentina ed al campionato che sta disputando.
Meluso, con i suoi soliti modi garbati e con un tono di voce rasicurante, ha affermato: ”Dopo le esaustive dichiarazioni rilasciate dal presidente Sticchi Damiani e dall’Amministratore delegato Adamo, ho pensato che fosse necessario che anch’io parlassi come proseguimento della voce della società, lasciando questa settimana i calciatori più tranquilli in vista della sfida col Siracusa. Non ho fatto il punto sul calciomercato subito dopo la sua chiusura perché temevo fosse tardi parlarne al 3 di febbraio, dato che sono rientrato in sede solo il 2. Ad ogni modo, non c’è alcun allarme o nulla di straordinario se abbiamo deciso di incontrare i giornalisti. Ho incontrato il tecnico martedì pomeriggio, quindi prima della gara Catania-Matera, per ribadire che noi ci crediamo ancora. Ci mancherebbe. Abbiamo tuttora delle certezze, sia come squadra, che come società e lo dimostrano gli sforzi economici affrontati dai vari soci della dirigenza. Ci siamo e ci saremo fino alla fine; non abbasseremo la tensione o la guardia per un incidente di percorso che, nell’arco di un campionato, ci sta. Non ho affatto notato svogliatezza, che sarebbe stato grave, semmai una partita non particolarmente brillante. Diversamente sì che sarebbe scattato l’allarme… L’importante è rialzarsi e ripartire”.
I PANNI SPORCHI- Ad un uomo di calcio come il diesse giallorosso è impossibile, a strappare notizie più dettagliate sul faccia a faccia con Padalino: ”Ho mangiato pane e pallone da quando ero bambino… Dico solo che una squadra che punta a vincere il campionato deve cercare di fare in modo che di serate come quella con la Casertana ne accadano il meno possibile. Capita magari di vincere come a Catanzaro una gara in cui hai creato meno che a Caserta. Ci sono state anche altre partite che non mi sono piaciute, ma è successo di vincerle. In 24 gare sono state però più le cose positive di quelle negative. Si tende sempre alla perfezione, anche se non appartiene a questo mondo… Credo che siamo sulla strada giusta. Abbiamo un’identità che ci porta a raggiungere il risultato giocando al calcio, palla a terra, ma i ragazzi sanno che ci sono dei momenti in cui serve anche altro. Noi e loro abbiamo la responsabilità di rappresentare una maglia gloriosa e la determinazione non è mai mancata. Può capitare che qualche volte sia mancata un po’ di grinta, ma anche le nostre rivali hammo avuto gare in cui meritavano di perdere con tre, quattro gol di scarto”.
LA CORSA ALLA B- ”Inutile nagare che abbiamo guardato con interesse alla gara di Catania. Se avesse vinto il Matera, diventava un po’ più difficile, ma i conti si fanno alla fine. Non ci preoccupiamo dell’attuale posizione di classifica; sarà importante farsi trovare lì, pronti, in primavera, quando si decideranno le sorti del campionato. Semmai serve guardare domenica dopo domenica. Oggi il nostro obiettivo è pensare al Siracusa, battere il Siracusa. Guardiamo tutti, come le avversarie guardano noi; forse lo spunto positivo lo trovo nel fatto che noi a Catania abbiamo perso una partita incredibile, il Matera invece ha meritato la sconfitta. Ma non voglio addentrarmi in comparazioni che lasciano il tempo che trovano. Tra Foggia, Matera e Juve Stabia credo che tutte e tre indistintamente potranno dare filo da torcere al Lecce. Sono tutte buone squadre, attrezzate”.
I NUOVI ARRIVATI- Il calciomercato ha consegnato a Padalino 4 elementi che vanno a sanare, almeno nelle intenzioni, i compromessi che il tecnico ha affrontato in questa metà di stagione: ”Le sensazioni che ho avuto sono particolarmente positive. Dei quattro innesti, due hanno immediatamente giocato titolari, mentre gli altri si sono integrati benissimo in corsa. Perucchini, che conosce meglio l’ambiente, è stato magari avvantaggiato, ma non avevo dubbi che si inserissero velocemente. Rinforzi o correttivi? Un po’ l’uno, un po’ l’altro: è vero. Ci sono stati vari infortuni e processi di amalgama che lo hanno costretto ad alcuni compromessi. C’erano delle criticità che abbiamo colmato con i nuovi acquisti e che sono anche un completamento di un organico che per noi è forte. Ma nel calcio non si può dare per scontato che una squadra forte vinca a prescindere. Esistono sfumature più importanti, nella gestione del quotidiano, dell’avere magari un attaccante da 20 gol. Chi è sovresposto in tutto ciò è l’allenatore e bisogna dargli tutti una mano”.
IL MODULO DEL LECCE- ”Il mister sta lavorando anche in altre direzioni che esulano dal 4-3-3. Anche a Caserta, per recuperare, ha adottato uno schema differente sul quale, è ovvio, sceglie in piena autonomia. Ma credo che sia sulla strada buona perché ci possono essere delle varianti, ma l’idea di base, quella su cui si lavora dalla scorsa estate, resta la stessa. Il che dà delle certezze a chi gioca. Cambiare troppo è pericoloso, invece mister Padalino lo fa gradualmente, anche perchè in tal ottica abbiamo poggiato le basi del mercato, portando a Lecce una mezzala come Costa Ferreira che permette di schierarsi anche con un altro modulo, senza stravolgere gli equilibri di squadra, in un centrocampo già di buonissimo livello. Dei cambi a partita in corso, però, dovete parlarne col mister…”