LECCE (di Italo Aromolo) – Le nove porte del regno delle ombre è il titolo del film di Roman Polansky con Johnny Depp attore protagonista ma, riferendoci al Lecce, possono così considerarsi le inquientanti rimonte subite dalla squadra in oltre tre campionati di Lega Pro. Quella rimediata a Catanzaro nell’ultima giornata di campionato è soltanto l’ultima di una lunga serie iniziata nel novembre del 2012 e destinata a non avere fine negli incubi dei tifosi salentini, sempre più rassegnati nel vedere come costante l’incapacità di mantenere il risultato da parte della squadra, soprattutto quando impegnata in trasferta.
Stagione per stagione, ripercorriamo le nove rimonte esterne subite dal Lecce in campionato da quando è tornato in Lega Pro.
STAGIONE 2012/’13. Tutto iniziò con Lumezzane-Lecce nel novembre del 2012. A mezz’ora dalla fine i giallorossi di mister Lerda conducevano per 1-0 grazie a un gol di Salvatore Foti, che sigillava una gara già incanalata sui binari leccesi da un espulsione a favore nel primo tempo. Tutto facile per una squadra al primo posto in calssifica e ancora imbattuta nelle prime undici giornate? Teoricamente sì, ma in pratica un clamoroso black-out consegnò ai lombardi il successo per 2-1. Fu l’unica gara dai contorni per così dire soprannaturali, perché poi da lì poi una serie di precedenti incertezze tecniche/tattiche/psicologiche avrebbero fatto da logiche spiegazioni delle delusioni giallorosse. A cominciare da Albinoleffe-Lecce, ultima giornata dello stesso campionato: il gol di Bogliacino al 5’ fu rapidamente ribaltato dall’uno-due bergamasco a firma Girasole-Pesenti. In Serie B ci andò il Trapani.
STAGIONE 2013/’14. Risultano piuttosto casuali le due rimonte subite nella stagione 2013/’14, indubbiamente la migliore tra quelle fin qui disputate dai giallorossi. Nella prima giornata, il Lecce di mister Moriero dovette arrendersi per 2-1 alla Salernitana di Pasquale Foggia che, spinta dai 10mila dello stadio “Arechi“, riuscì a ribaltare l’iniziale svantaggio siglato da Fabrizio Miccoli. Si trattava comunque di una squadra incocciata da pochi giorni ed i cui valori non erano certo quelli poi espressi nel prosieguo del torneo dopo il cambio di guida tecnica. Il secondo harakiri stagionale (Frosinone-Lecce) si porta dietro la complicità del signor Abisso della sezione di Palermo, fischietto siciliano che prese un colossale abbaglio nel punire con un calcio di rigore un fallo del leccese Diniz avvenuto (se avvenuto…) abbondantemente fuori dall’area di rigore. L’attaccante frusinate Daniel Ciofani ebbe poi vita facile nel realizzare il gol del pareggio e dare quindi il là alla rimonta dei padroni di casa (finale: 3-1).
STAGIONE 2014/’15. L’ultima stagione è stata quella delle umiliazioni più frequenti, sonoramete meritate e mestamente ridimensionanti. Gratuite distribuzioni di eroismo contro i più improbabili avversari, il più delle volte occupanti posizioni di bassissima classifica se non l’ultima. Eppure è bastato un po’ di entusiasmo alla Lupa Roma per battere i giallorossi per 2-1 all’esordio tra i professionisti. Il Messina riuscì a far leva sulla prestanza di un quarantenne Giorgio Corona per ribaltare il gol di Moscardelli e imporsi agilmente per 3-1. Ancora meglio andò all’Ischia che sotto Natale si giovò dell’ammutinamento di una squadra in rotta di collisione interna soverchiando l’iniziale realizzazione di Bogliacino (2-1). Nell’ultima disfatta ai primi di febbraio, invece, fu la derelitta Reggina a trasformarsi nella rivelazione di turno, rimontando con la forza della disperazione l’illusorio vantaggio leccese e conquistando il successo per 2-1 in quella che è stata l’ultima partita di Dino Pagliari sulla panchina giallorossa.