LECCE (di Italo Aromolo) – Dall’Ischia all’Ischia. Il Lecce torna all’appuntamento con la vittoria casalinga cinque mesi dopo l’ultima volta, datata lo scorso maggio proprio contro gli isolani. Allora finì 3-0, questa volta è bastato un gol di Romeo Papini per regolare la squadra di mister Bitetto: il man of the match ha svettato tra le maglie blu su azione di calcio d’angolo e ha insaccato il suo secondo gol stagionale, il settimo da quando veste la maglia giallorossa. Tanti ingredienti hanno contribuito a rendere particolarmente gustoso il successo di sabato: l’esordio in panchina di mister Piero Braglia, il ritorno in campo della premiata ditta d’attacco Moscardelli-Curiale e più in generale una nuova interpretazione del rapporto tra estetica, fronzoli e risultato che sembra abbia voluto trasmettere il nuovo allenatore. Nella nostra rubrica sui numeri, analizziamo le statistiche del match.
I NUMERI – Si era detto che il tecnico maremmano non avrebbe apportato grandi stravolgimenti nel poco tempo a disposizione, invece la sua mano si è vista eccome e non solo per il cambio di uomini e sistema di gioco. Un Lecce ancora acerbo ma certamente diverso, che ha abbandonato ninnoli e nannoli di nefasta memoria per affidarsi a quella alleata che non tradisce mai dal nome di concretezza. Lo dicono le ben 16 conclusioni recapitate al portiere avversario Iuliano, di cui 7 in porta e 9 fuori e/o respinte. Attenzione, non si è trattato del crivellamento continuo e un po’ confuso che in passato, nelle sfide di questo genere, è spesso imploso in una sterile occupazione della metà campo avversaria. È stato invece un attaccare “ragionato”, pulito e ordinato, in cui ognuno ha dato l’impressione di sapere cosa fare ma soprattutto dove farsi trovare. Non sorprende che siano bastate 39 azioni d’attacco per far segnare livelli di pericolosità mai raggiunti prima: il rapporto azioni/tiri è di circa 2:1, indubbiamente il più alto dall’inizio del campionato fino ad oggi (coefficiente di pericolosità pari a 0,45).
Lo stesso discorso vale per il rapporto cross/colpi di testa. I 21 traversoni effettuati rientrano nella media delle altre gare, ma quante volte Moscardelli e compagni sono riusciti a inzuccare uno di questi? Tante quante quelle poche messe a referto nelle precedenti imbarazzanti prestazioni “aeree”? Certo che no, per la precisione sono state prodotte 4 nitide occasioni da rete più la realizzazione di Papini. Sicuramente il ritorno dei bomber titolari avrà fatto la sua parte, ma anche il fatto di dover affrontare due attaccanti invece di uno (come era stato nelle ultime uscite) ha creato non pochi problemi tattici alla difesa ischitana, che presa com’era dalla copertura dei due marcantoni ha lasciato ampio spazio agli inserimenti di tiratori per così dire “occasionali”: ne sono stati favoriti i vari Doumbia (2 tiri), Papini (2), De Feudis (1) e Lepore (1).
Se la testa ha rappresentato una delle note liete di giornata (in tutti i sensi), tra le quelle stonate c’è il calo fisico che la squadra ha palesato in alcuni frangenti del secondo tempo e che ha rischiato di far derubricare a ennesima beffa casalinga l’iperproduzione di gioco. Non che la squadra sia andata allo sbando, ma la differenza in alcune statistiche potrà offrire qualche spunto a mister Braglia per lavorare in settimana: limare evidenti scompensi come i 10 tiri effettuati nel primo tempo contro gli appena 2 del secondo, oppure le 18 palle in area concesse all’Ischia nella prima frazione contro le sole 4 della seconda. Finché si tratta di un atteggiamento voluto da tecnico e squadra per non rischiare nulla, ben venga: ma non sempre si potranno richiedere gli straordinari al portiere di turno.
Di seguito, tutte le statistiche di Lecce-Ischia:
Tiri in porta: Lecce 7-Ischia 4
Tiri fuori e/o respinti: Lecce 9-Ischia 1
Palle in area: Lecce 37-Ischia 22
Cross: Lecce 19-Ischia 12
Off-side: Lecce 2-Ischia 1
Corner: Lecce 13-Ischia 4
Falli subiti: Lecce 13-Ischia 14