NARDÒ (di Gabriele De Pandis)– Una settimana per diventare grandi e per gridare, a tutte le concorrenti, il definitivo ruolo di primo piano da recitare in questo campionato. Archiviato il derby di domenica, il Nardò si prepara a un tour de force di sette giorni dove le ambizioni granata saranno messe alla prova da tre trasferte consecutive.
Il prossimo turno in casa dell’Aprilia, l’intermezzo di Coppa Italia a Bisceglie e il big-match del 1 novembre contro il Taranto costruiranno il primo importante banco di prova della stagione del Toro, già rinvigorito dalle prove di forza nelle vittorie esterne campane contro Torrecuso e Turris, due partite diverse per andamento (vinta sul filo del rasoio la prima grazie alla perla di Montinaro, dominata la seconda) unite dal fil rouge del Nardò corsaro in terra campana.
Dopo i tre punti conquistati contro Turris e Gallipoli, squadre probabilmente candidate alla lotta per non retrocedere, l’undici di Ragno avrà l’obbligo di ripetersi anche contro l’Aprilia, fanalino di coda della graduatoria con 4 punti insieme ai cugini giallorossi ed al Serpentara. I cali di tensione non sono ammessi, al “Quinto Ricci” Vicedomini e soci non dovranno commettere gli errori del derby, con un approccio inizialmente impeccabile allentatosi con il passare dei minuti, in concomitanza con l’espulsione di Mbida, per poi ritornare veemente nella ripresa, ma soltanto a tratti. Il ritorno al gol di Malcore, alla prima segnatura con la maglia granata, e il rientro dei difensori centrali Allegrini e Lanzolla gioveranno alle scelte del trainer molfettese, in attesa del miglior Martinez, singhiozzante nelle sue prime uscite neretine.
La gara in terra laziale, testa-coda sulla carta, nasconde anche un altro rischio. Lo scontro al vertice contro il Taranto del primo novembre potrebbe già aleggiare nelle menti del gruppo granata, Ragno lo sa bene, e non farà altro che tenere sulla corda il suo team, come sempre d’altronde in questi undici mesi alla guida del Nardò.
Prima della visita allo “Iacovone”, poi, ci sarà il mercoledì di Coppa Italia, impegno da non sottovalutare per il significato importante che potrebbe avere un buon piazzamento nella seconda competizione stagionale, torneo che mette in palio un posto nella griglia play-off e che può fungere da formidabile paracadute in caso d’inseguimento al campionato non completato a dovere. È vicino geograficamente e cronologicamente l’esempio del Monopoli, vincitore della Coppa Italia di Serie D, secondo classificato nella griglia post-playoff dopo la sconfitta con il Sestri e ripescato in Lega Pro nonostante il decimo posto finale nel Girone H.
La partita di Aprilia inaugurerà quindi sette giorni cruciali per il Toro, sette giorni che tasteranno il polso alla creatura del presidente Fanuli, sette giorni in cui la tifoseria darà lo stesso il suo contributo di calore e passione. Dopotutto, cosa sono sette giorni così importanti per chi spesso si è giocato tutto in 90’? Nardò vuole continuare a sognare.
Recuperi e novità– Sono ripresi questo pomeriggio a Lequile gli allenamenti della prima squadra. Mister Ragno, domenica al rientro in panchina dopo il turno di squalifica scontato contro il Gallipoli, dovrà fare i conti con gli stop a Ricciardo, fermo per un risentimento all’adduttore, e Prinari, alle prese con il recupero. Si sono allenati in gruppo invece gli altri infortunati, Lanzillotta, Allegrini e Lanzolla. In giornata sono anche cominciati i lavori di rifacimento del manto erboso dello stadio Comunale “Giovanni Paolo II”, oggi diserbato. L’obiettivo è quello di avere un rettangolo verde in condizioni ottimali per la partita dell’8 novembre contro il Potenza, prossimo impegno tra le mura amiche.