LECCE- Tanto vigore e poche occasioni da gol nello 0-0 tra Lecce e Catania, risultato giusto per quanto fatto vedere in campo dalle due squadre, alternatesi in spezzoni di predominio territoriale. Il Lecce ha fatto vedere qualcosa di più, ma l’assenza di un terminale offensivo capace di convertire in occasioni reali le idee offensive degli esterni si è fatta sentire. Gli etnei, ora a un punto in classifica, reciteranno sicuramente un ruolo di prim’ordine in questo campionato, ma l’invito a tirare fuori gli attributi risuonato dalla Curva Nord a fine partita risulta come un primo campanello d’allarme.
Primo tempo- Il Lecce è corto nell’approccio, lasciando quasi l’iniziativa al Catania, veloce sulla sinistra con l’asse Nunzella-Calderini. Un tiraccio alto di Musacci al 5′ è il primo sussulto del Catania, ribattuto da due iniziative di Doumbia che però svaniscono. Il significato del match sembra essere avvertito dai due schieramenti che però giocano a viso aperto cercando subito la profondità. Un po’ più contratta è la difesa del Lecce, autrice di due sbavature (Freddi che colpisce male di testa e Camisa che appoggia male un pallone centrale) che non sortiscono gravi effetti per Perucchini. I giallorossi attaccano dalle corsie, ma manca l’appoggio del centrocampo per aprire spazi. Asta, furibondo in panca, non è contento della partita dei suoi, chiusi da una squadra, quella etnea, veloce nel recuperare le posizioni. Il Catania s’affaccia nei sedici metri giallorossi attaccando con i frequenti appoggi assicurati da Scarsella e Castiglia che aprono ancor di più un campo sfruttato bene dalle ali Calderini e Di Grazia, larghissime. Quasi per caso arriva al 27′ la prima palla gol del Lecce: Doumbia triangola con Diop all’ingresso dell’area e, nel tentativo di scodellare al centro, confeziona un pallonetto beffardo che tocca la parte alta della traversa a Liverani battuto. Asta comanda la ricerca della profondità ma la coriacea difesa catanese costringe un Lecce ora meno timido a lunghi palleggi sulla linea dei venti metri. Dopo due palle al centro controllate da Bergamelli, al 37′ Doumbia scaglia un pallone teso per Diop che anticipa Pelagatti, tenta l’esterno volante ma Liverani fa buona guardia. Il Lecce è propositivo, ma manca il varco vincente. Al 42′ Beduschi lancia centralmente per Surraco che spizza di testa dal centro dell’area mancando lo specchio della porta. Si va al riposo sullo 0-0.
Secondo tempo- Pancaro rileva Musacci al 7′ dopo un intervento scomposto su Surraco che sarebbe potuto costargli caro; al suo posto entra Agazzi. Al 10′ Doumbia prova il tiro a giro dal vertice sinistro dell’area ma la palla si alza sopra la traversa. Una partita così può registrare emozioni sui calci piazzati. Surraco, al 12′, fa partire un bolide dai trenta metri che Liverani mette in angolo. Sul conseguente corner, Freddi prova la girata ma è debole. Il Lecce prova a crescere, Diop al 15′ incassa il muro pallavolistico di Liverani in uscita su cross di Surraco. Più eclatante è il mancato appuntamento col gol al 17′: Beduschi pennella dalla trequarti per Doumbia che di testa non impatta un pallone da indirizzare tra i pali della porta avversaria. Pressione giallorossa al 19′. Folata sulla destra di Lepore, cross per Diop che riesce a concludere nonostante lo stop imperfetto aggirando Pelagatti. Palla alta. Stessa situazione al 22′ quando un sinistro tagliato di Liviero non è deviato da nessun attaccante giallorosso. Il Catania arretra il proprio baricentro, ricorrendo spesso al fallo. Un’azione prolungata di Carrozza porta al tiro Diop al 26′ ma il destro dell’ex Matera è centrale. Attorno alla mezz’ora il Catania acquisisce fiducia e preme. Perucchini pulisce l’area su una punizione di Falcone e lo stesso esterno brindisino ci prova al 31′ con una traiettoria alta da venticinque metri. Una palla persa da Carrozza avvia il contropiede etneo al 32′. Calderini dà il giusto giro al pallone ma Perucchini in tuffo respinge. La situazione sembra capovolgersi rispetto ai primi minuti della ripresa. Asta cerca di dare brio all’attacco con Vécsei per Beduschi, arretrando Lepore nel ruolo di terzino. Al 35′, su un cross respinto dalla difesa catanese, Liviero chiude troppo il sinistro e manda a lato. Tre minuti dopo rientra in campo Salvi, lanciato per dare fisicità al centrocampo al posto di Suciu. Il Catania, con Plasmati in campo al posto di un impalpabile Calil, confeziona un’azione sontuosa al 40′, facendo girare a vuoto il pacchetto arretrato leccese prima di un cross di Parisi ovviato dal tuffo di Perucchini. Al 42′ Carrozza prova a mettere al centro ma ancora una volta crea grattacapi a Liverani che si rifugia in angolo alzando la sfera. Meno patemi al 45′, sempre sul tiro del gallipolino, sulla presa centrale. Brividi al 47′ quando la punizione di Castiglia sibila a lato del palo sinistro della porta di Perucchini.
Il tabellino – Lecce-Catania 0-0
Lecce (4-2-3-1): Perucchini; Beduschi (32′ st Vécsei), Freddi, Camisa, Liviero; De Feudis, Suciu (38′ st Salvi); Lepore, Surraco, Doumbia (21′ st Carrozza); Diop. A disposizione: Benassi, Gigli, Pessina, Legittimo, Cicerello, Cosenza. Allenatore Asta
Catania (4-3-3): Liverani; Parisi, Pelagatti, Bergamelli, Nunzella; Castiglia, Musacci (7′ st Agazzi), Scarsella; Di Grazia (15′ st Falcone), Calil (36′ st Plasmati), Calderini. A disposizione: Ficara, Agazzi, Bacchetti, Garufo, Ferrario, Lulli, Russo, Bastrini, Barisic, Russotto. Allenatore Pancaro
Ammoniti 19′ De Feudis (L), 33′ Musacci (C), 11′ st Scarsella (C), 12’st Camisa (L), 40′ st Parisi (C) 42′ st Agazzi (C), 49′ st Lepore (L).
Arbitro Piccinnini di Forlì ( Pellegrini-Stazi)
Note: pomeriggio nuvoloso, temperatura 24°C. Spettatori 8762 (abbonati 6750, paganti 2012, presenti circa 200 sostenitori del Catania). Recuperi 1’pt, 5′ st. Tiri: 13-4. Corner: 6-1. Off-side: 0-3